Nuova morte a Villa Sofia dopo intervento al femore: la famiglia denuncia

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Palermo – Un nuovo caso scuote l’ospedale Villa Sofia di Palermo, gettando ombre sul reparto di Ortopedia diretto da Davide Bonomo. A pochi giorni dalla scomparsa di Giuseppe Barbaro, un altro paziente perde la vita dopo un intervento al femore. Come raccontato dal Giornale di Sicilia, Maria Sordano, 88 anni, è stata ricoverata il 15 ottobre a seguito di una frattura al femore. Sottoposta a intervento chirurgico tre giorni dopo, le sue condizioni sembravano stabili secondo i medici. Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre, però, la signora Sordano è deceduta.

I dubbi della famiglia e l’avvio delle indagini

I figli della donna, increduli e addolorati, hanno presentato una denuncia, sospettando che non sia stato fatto tutto il possibile per salvare la vita della madre. La polizia ha sequestrato le cartelle cliniche ed è stata disposta l’autopsia. Sebbene la causa ufficiale del decesso sia stata attribuita a fibrillazione atriale e aneurisma, i familiari nutrono forti dubbi e attendono con ansia gli esiti degli accertamenti.

Le condizioni del reparto di Ortopedia sotto accusa

Oltre ai dubbi sulla gestione del caso, la famiglia Sparacio ha sollevato pesanti critiche sulle condizioni igienico-sanitarie del reparto di Ortopedia. Secondo la testimonianza del figlio, la stanza in cui era ricoverata la madre versava in uno stato di degrado: il letto era posizionato a un metro dal bagno, ingombro di lettighe dismesse e bidoni della spazzatura traboccanti di rifiuti sanitari e residui di cibo. “Le condizioni sanitarie erano davvero precarie”, ha denunciato Sparacio, aggiungendo un ulteriore elemento di preoccupazione al già tragico evento.

Il caso Barbaro e l’intervento del Presidente Schifani

La morte di Maria Sordano riporta alla mente il recente caso di Giuseppe Barbaro, 76 anni, deceduto nello stesso reparto dopo una lunga attesa per un intervento all’omero. Il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, aveva effettuato un sopralluogo a Villa Sofia dopo la morte di Barbaro, esprimendo forte preoccupazione per la situazione e annunciando provvedimenti. “Se qualcuno non è all’altezza di risolvere i problemi se ne torni a casa”, aveva dichiarato Schifani, puntando il dito contro le disfunzioni organizzative e la mancanza di personale.

Sovraffollamento e chiusura delle cliniche private: un sistema sotto pressione

Il direttore del Trauma Center di Villa Sofia, Antonio Iacono, ha commentato la situazione, sottolineando il sovraffollamento delle strutture sanitarie a dicembre, dovuto alla chiusura delle cliniche private accreditate per esaurimento del budget. “Abbiamo gestito l’emergenza con turni di 12 ore nelle sale operatorie”, ha spiegato Iacono, evidenziando la pressione a cui è sottoposto il sistema sanitario regionale. La morte di Maria Sordano, a pochi giorni di distanza dal caso Barbaro, solleva dunque interrogativi sulla gestione dell’emergenza e sulla qualità dell’assistenza sanitaria offerta ai pazienti. La famiglia attende risposte, mentre le autorità indagano per fare luce sulla vicenda e accertare eventuali responsabilità.

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