La Sicilia modifica il Reddito di povertà eliminando l'obbligo di lavoro e introduce un bonus per l'acquisto di beni durevoli
Il governo Schifani ha apportato una modifica significativa alla normativa sul Reddito di povertà in Sicilia, eliminando l’obbligo per i beneficiari di svolgere lavori socialmente utili. Introdotta a novembre, la legge iniziale prevedeva che i destinatari del contributo, pari a circa 5.000 euro, fossero impiegati in attività socialmente utili. Come dice il Giornale di Sicilia, tuttavia, un emendamento inserito nella Finanziaria regionale ha trasformato questo obbligo in una facoltà. La modifica, apparentemente minore, ha un impatto sostanziale sulla misura, consentendo ai percettori di ricevere il sostegno economico senza dover lavorare.
L’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, ha giustificato la retromarcia spiegando che la precedente formulazione rischiava di creare un nuovo bacino di precariato. Nonostante la richiesta di Fratelli d’Italia di prevedere una contropartita lavorativa per differenziare il Reddito di povertà siciliano dal Reddito di cittadinanza nazionale, la gestione dell’obbligo si presentava complessa. Il governo ha quindi optato per la revoca, semplificando l’erogazione del contributo e sollevando i Comuni dall’onere di organizzare le attività socialmente utili. La modifica era già stata anticipata nel bando pubblicato prima dell’approvazione della Finanziaria, che prevedeva numerose eccezioni all’obbligo.
Oltre alla modifica sul Reddito di povertà, la Finanziaria regionale introduce un ulteriore bonus destinato alle famiglie meno abbienti. Si tratta di un contributo a fondo perduto per l’acquisto di beni di consumo durevoli non di lusso, come elettrodomestici, auto e moto. Il bonus servirà ad ammortizzare gli interessi sui prestiti contratti per tali acquisti. A differenza del Reddito di povertà, che richiede un ISEE massimo di 5.000 euro, il bonus acquisti prevede un limite ISEE di 30.000 euro, ampliando la platea dei beneficiari. La gestione del bonus sarà affidata all’IRFIS, e un bando specifico verrà pubblicato nei prossimi mesi. Il governo ha stanziato 15 milioni di euro per questa misura.