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Monreale, tagliano testa a cavallo e sventrano vacca incinta, intimidazione a imprenditore

Brutale atto intimidatorio ad Altofonte: imprenditore trova testa di cavallo mozzata e mucca squartata. Indagano i Carabinieri

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Un imprenditore edile di Altofonte, nel palermitano, è stato vittima di un brutale atto intimidatorio. Ignoti si sono introdotti nella sua proprietà a Poggio San Francesco, a Monreale, attualmente disabitata, e hanno macellato un cavallo, lasciandone la testa mozzata sul sedile di un escavatore, in un macabro gesto che ricorda la celebre scena del film “Il Padrino”. Non paghi di questa efferata violenza, i responsabili hanno poi ucciso una mucca incinta, squartandola e lasciando il vitello senza vita sul corpo della madre.

L’Indagine dei Carabinieri e lo Sconcerto della Comunità

L’imprenditore, stimato professionista che ha collaborato in diverse occasioni con l’amministrazione comunale di Altofonte, ha sporto denuncia ai Carabinieri di Monreale, che hanno avviato le indagini per far luce sull’accaduto. L’atto intimidatorio, di chiara matrice mafiosa, ha scosso profondamente la comunità di Altofonte. Secondo quanto emerso, la vittima non avrebbe ricevuto minacce o avvertimenti prima del barbaro gesto.

La Solidarietà dell’Amministrazione Comunale

La sindaca di Altofonte, Angela De Luca, ha espresso la sua totale solidarietà all’imprenditore, definendo l’accaduto un atto di barbarie inaccettabile. “Sono rimasta pietrificata”, ha dichiarato la sindaca, aggiungendo che l’intera amministrazione comunale, la giunta e il consiglio comunale, a partire dal presidente Luciano Corsale, si stringono attorno alla vittima. Anche le imprese del territorio hanno espresso la loro solidarietà all’imprenditore colpito.

Un Gesto che “Ci Riporta al Medioevo”

La sindaca De Luca ha sottolineato lo sconcerto dell’intera comunità di Altofonte per un gesto che, con i suoi metodi brutali, sembra riportare indietro nel tempo. “Non si tratta di semplici criminali, ma di veri e propri barbari”, ha affermato, riponendo fiducia nelle forze dell’ordine affinché individuino al più presto i responsabili di questo terribile atto. L’episodio ha suscitato sgomento e preoccupazione nel piccolo centro del palermitano, dove si teme un ritorno a pratiche intimidatorie di stampo mafioso.

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Redazione Web

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