Dall’Etna alle coste del Plemmirio, anche la Sicilia è stata testimone di un evento astronomico straordinario: l’aurora boreale. Numerose foto e video sui social network documentano questo spettacolo notturno, catturando i suggestivi effetti di una potente tempesta geomagnetica di classe G4, che ha reso visibile l’aurora boreale a latitudini insolitamente basse, inclusa gran parte dell’Italia.
La Tempesta Geomagnetica: fenomeno di intensa attività solare
L’aurora boreale è stata causata da una tempesta geomagnetica di notevole intensità, classificata come G4, la seconda più forte registrata nel ciclo solare 25. Clementina Sasso, astrofisica solare dell’INAF, spiega che la tempesta ha raggiunto un minimo di -335 nT Dst e che, dopo otto ore all’interno della CME (Espulsione di Massa Coronale) dovuta al brillamento solare di classe X1.8 dell’8 ottobre, si prevedeva un ulteriore aumento dell’attività geomagnetica. Fotografie provenienti da diverse parti del mondo, tra cui Stati Uniti, Canada e persino Cuba, testimoniano l’ampiezza del fenomeno.
L’Aurora Boreale: interazione tra Sole e Terra
L’aurora boreale, o australe nell’emisfero sud, è un fenomeno ottico atmosferico causato dall’interazione tra il vento solare, un flusso di particelle cariche emesso dal Sole, e il campo magnetico terrestre. Quando il vento solare, particolarmente denso e intenso, incontra il campo magnetico terrestre, si verifica un trasferimento di energia che eccita gli atomi di ossigeno e azoto presenti nell’atmosfera. Questa eccitazione produce le caratteristiche luci colorate dell’aurora, con sfumature di verde, rosso e azzurro.
Il colore rosso dell’aurora in Italia: fenomeno di alta quota
Il colore rosso dell’aurora osservato in Italia, a differenza del verde più comune a latitudini più elevate, è dovuto all’altitudine a cui avviene l’interazione tra le particelle solari e l’ossigeno atmosferico. Mentre il verde è tipico di interazioni a quote tra 100 e 300 km, il rosso si manifesta quando l’attività solare è particolarmente intensa, permettendo alle particelle di interagire con l’ossigeno a quote superiori, tra 400 e 800 km.
La previsione e l’osservazione dell’aurora
La tempesta geomagnetica di categoria G4 era stata prevista tra il 10 e l’11 ottobre 2024, a seguito di una grande espulsione di massa coronale generata da un brillamento solare di classe X1.8. L’osservatorio solare SOHO della NASA ha registrato l’espulsione di miliardi di tonnellate di plasma solare, diretto verso la Terra. Questo fenomeno, sebbene impressionante, è relativamente frequente durante i periodi di massima attività solare. L’arrivo di questo sciame di particelle cariche sulla Terra ha creato le condizioni per l’osservazione dell’aurora boreale anche a latitudini italiane.