La Guardia di Finanza di Napoli ha scoperto una maxi frode ai danni dello Stato attuata attraverso i bonus edilizi introdotti con il Decreto Rilancio del 2020. Le Fiamme Gialle hanno arrestato 6 persone e indagato altre 77 in diverse regioni d’Italia con l’accusa di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, gli indagati avevano creato un sistema basato su circa 50 società “cartiere” che avevano dichiarato falsamente di stare effettuando lavori edili per accedere ai bonus fiscali previsti dal Decreto Rilancio. Si trattava in particolare di interventi di riqualificazione energetica, ristrutturazione di facciate e restauro di edifici residenziali situati in Abruzzo, Lazio, Molise, Puglia, Lombardia, Piemonte, Marche, Campania, Sicilia, Sardegna, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Veneto.
Sulla base di queste dichiarazioni false, le società sono riuscite ad accumulare crediti di imposta per un valore complessivo di circa 130 milioni di euro. Questi crediti fittizi sono stati poi ceduti a Poste Italiane, ignara della truffa, che ha versato in cambio circa 60 milioni di euro. Il denaro incassato è stato fatto sparire dagli indagati attraverso prestanome e società compiacenti, soprattutto cinesi.
Le Fiamme Gialle hanno sequestrato 16 milioni di euro, pari ai profitti del reato, a 34 indagati. Ad altri 35 indagati sono stati invece sequestrati falsi crediti fiscali per 48 milioni di euro. Gli arrestati sono residenti tra Campania, Lazio, Abruzzo e Sardegna.