Un terremoto di magnitudo 3.1 è stato registrato dall’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in Sicilia. Il sisma (ML 3.1) si è verificato alle 03:55 in mare, nel distretto sismico della costa siracusana.
L’ipocentro è stato localizzato alla lrofondità di 16 Km. Il dipartimento regionale di Protezione civile regionale comunica che il terremoto nin è stato avvertito dalla popolazione e non vi è segnalazione di alcun danno.
Intanto l’Etna continua la sua attività eruttiva. L’Ingv ha comunicato alla SORIS del DRPC Sicilia che a partire dal pomeriggio di ieri si osserva un graduale aumento dell’attività esplosiva al Cratere di SE che produce una cospicua emissione di cenere in direzione Sud. La cenere raggiunge la quota di circa 5000 metri. Prosegue con intensità variabile l’emissione lavica alle bocche effusive formatesi il 12 e 20 maggio. I fronti lavici più avanzati si attestano ad una quota compresa fra 2800 e 2700 metri nella desertica valle del Leone.
Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico, pur mostrando nei giorni scorsi ampie oscillazioni nel suo trend, si mantiene stabilmente nell’intervallo dei valori alti. La sorgente del tremore vulcanico risulta ubicata al di sotto del Cratere di SE, ad una profondità di circa 3000 m sopra il livello del mare. L’attività infrasonica risulta abbastanza sostenuta e localizzata in prevalenza al Cratere di SE. I dati delle reti GNSS e clinometrica per il monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano variazioni significative.
La Soris del Drpc ha diramato ai comuni etnei interasti. Attualmente la cenere è in direzione aeroporto, ma la quantità emessa è scarsa e non si segnalano criticità.