In Sicilia sono in calo le rapine in banca. Lo certifica uno studio della FABI di Palermo. I dati relativi al 2020 evidenziano un calo dei furti in Banca pari al 32,4% rispetto al 2019. Si registrano da 824 colpi nel 2019 a 557 nel 2020.
“Sono numeri influenzati dalla pandemia e dai lockdown, con grosse differenze territoriali – afferma Gabriele Urzì di FABI Palermo –. Il dato della Sicilia è positivo rispetto a quello delle rapine che vede l’Isola al secondo posto per numero di eventi dopo la Lombardia. In particolare, per numero di furti, la Sicilia è soltanto al quattordicesimo posto nella classifica a livello territoriale con 7 furti rispetto ai 97 della Lombardia e ai 93 dell’Emilia Romagna con una riduzione del 50% dei colpi (furono 14 del 2019)”.
Anche considerando il numero di furti ogni 100 sportelli la Sicilia, con un indice di 0,6, è fortunatamente in fondo alla classifica, anche qui al quattordicesimo posto.
“Un discorso a parte va fatto per gli attacchi agli ATM che, da soli, rappresentano il 75,2% del totale dei furti in Banca. In particolare, sono stati 419 con un calo del 16,9% rispetto all’anno precedente. Seguono gli attacchi verso i sistemi di gestione del contante, attacchi contro casseforti, casse continue e ai caveaux e/o cassette di sicurezza. I tentativi d’ingresso in filiale sono stati 44 contro i 112 del 2019”.
Gli episodi falliti ammontano al 55,4% del totale grazie alla resistenza del mezzo forte, all’efficacia dei sistemi di protezione adottati e all’attivazione dei sistemi di allarme con l’immediato intervento delle Forze dell’Ordine. “Il dato siciliano anche qui è confortante con 4 colpi nel 2020 contro i 91 della Lombardia e i 90 dell’Emilia-Romagna, che piazzano l’Isola anche qui al quattordicesimo posto sia come numero di eventi criminosi che come attacchi/100 ATM (indice di rischio 0,2%). È ovvio che questi dati sono condizionati dalla pandemia e dai provvedimenti legati al contenimento, con limitazioni alla circolazione e maggiori controlli”.