Palermo risponde con la mobilitazione e la voce unita della sua gente all’omicidio di Paolo Taormina, il 46enne ucciso a colpi di pistola nel cuore del centro storico, all’Olivella. Un grido di dolore e rabbia che si trasforma in azione, con due distinti appuntamenti che attraverseranno le vie della città per dire “basta” alla violenza e chiedere a gran voce un ritorno alla sicurezza.
Il primo evento è una fiaccolata pacifica, organizzata dalla società civile, in programma per questa sera, giovedì 12 ottobre. Il raduno è fissato alle 21 davanti al Teatro Politeama. Da lì, un serpentone di luci e silenzio si muoverà verso il Teatro Massimo per poi raggiungere il luogo del delitto, davanti al locale “O Scrusciu”, dove Paolo ha perso la vita. “Le nostre strade sono diventate terra di nessuno”, spiegano gli organizzatori nel loro appello alla partecipazione. “Vogliamo prendere una posizione netta contro l’assenza di deterrenza e di controlli. Non è una richiesta politica, ma un’esigenza di vita: chiediamo sicurezza”.
Ma la protesta non si fermerà a stasera. Domani, venerdì 13 ottobre, saranno i sindacati Cgil, Cisl, Uil e le Acli a scendere in piazza. L’appuntamento è alle 20.30 in piazza Verdi, da dove partirà una marcia che arriverà fino alla Prefettura di via Cavour. Lo slogan scelto è potente e simbolico: “Una marcia silenziosa per fare rumore”. Un modo per scuotere le coscienze e le istituzioni di fronte a una città che, secondo i promotori, “sta soffocando, ormai allo sbando, tra violenza e degrado sociale”.
Le parole dei segretari Mario Ridulfo (Cgil Palermo), Federica Badami (Cisl Palermo), Ignazio Baudo (Uil Sicilia) e del presidente Acli Francesco Todaro sono un’analisi lucida e preoccupata della situazione. “Servono interventi immediati per l’ordine pubblico, per affrontare il disagio e le fragilità sociali, per garantire la sicurezza dei cittadini con prevenzione e controllo”, affermano congiuntamente. La loro diagnosi è severa: “Regna il caos. Un caos che si insinua nelle assenze: l’assenza delle istituzioni, dei punti di riferimento, di una coscienza civile e, soprattutto, del rispetto per la vita umana”. L’invito è rivolto a tutti i cittadini onesti, a chi ama Palermo e spera in un futuro diverso, perché “è arrivato il momento di reagire, concretamente e tutti insieme”.