L’allerta è massima. Il Ministero della Salute ha lanciato un richiamo urgente che sta facendo il giro del Paese, ordinando il ritiro immediato di quattro lotti di friarielli alla napoletana. Il motivo è dei più gravi: il sospetto che all’interno dei barattoli possa nascondersi la tossina botulinica, un pericolo mortale per chiunque li consumi.
I prodotti finiti nel mirino delle autorità sanitarie sono confezioni da un chilo, destinate principalmente a ristoranti, pizzerie e food truck, e provengono da un unico stabilimento di Scafati, in provincia di Salerno. Si tratta di due marchi noti nel settore della ristorazione, Bel Sapore e Vittoria, i cui distributori sono già stati allertati per bloccare la vendita e recuperare la merce.
Mentre l’avviso di richiamo si diffonde, le indagini sanitarie hanno acceso un faro sulla tragica vicenda di Diamante, in Calabria, dove un focolaio di botulismo ha causato la morte di due persone e il ricovero di altre quattordici. E proprio da lì, da un food truck ambulante, sembra essere partito tutto.
Il provvedimento del Ministero è chiaro e non lascia spazio a dubbi. Chiunque sia in possesso di questi prodotti deve smettere di usarli e restituirli immediatamente. Ecco i lotti specifici interessati dal richiamo:
Marchio Bel Sapore: Lotto 060325 con data di scadenza 06/03/2028. Lotto 280325 con data di scadenza 28/03/2028
Marchio Vittoria Lotto 280325 con data di scadenza 28/03/2028. Lotto 290425 con data di scadenza 29/04/2028
Tutti i friarielli richiamati sono prodotti e confezionati nello stabilimento Ciro Velleca Srl di Amura Stefano, con sede a Scafati. L’allarme è scattato come misura precauzionale, ma il legame con i fatti di Diamante rende la situazione ancora più delicata.
La Procura di Paola, che coordina le indagini sul focolaio calabrese, ha iscritto nove persone nel registro degli indagati. Tra loro figurano il titolare del food truck, i rappresentanti delle aziende fornitrici e persino cinque medici accusati di non aver diagnosticato in tempo la grave intossicazione. I reati ipotizzati vanno dall’omicidio colposo al commercio di sostanze alimentari nocive.
Un dettaglio inquietante emerge dalle parole del procuratore Domenico Fiordalisi. Le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità hanno trovato tracce di botulino in più alimenti prelevati dal furgone. “Ipotizziamo che utilizzasse un solo attrezzo da cucina per maneggiare gli alimenti, altrimenti non si spiega”, ha dichiarato Fiordalisi. Questa pratica avrebbe causato una contaminazione incrociata, trasformando dei semplici panini in un veicolo di morte.
In un clima di forte preoccupazione, il sindaco di Diamante, Achille Ordine, ha voluto lanciare un messaggio per tranquillizzare cittadini e turisti. “Il fenomeno è circoscritto, per cui ad oggi, ragionevolmente, non sussiste alcun pericolo”, ha affermato, basandosi sulle comunicazioni dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, secondo cui il periodo di incubazione è ormai trascorso. Un tentativo di riportare la calma in una delle perle della costa tirrenica, ferita da una tragedia che ora ha fatto scattare un’allerta nazionale.