Una svolta nel delitto di Filaga, frazione di Prizzi. La Procura di Termini Imerese ha ufficialmente iscritto un nome nel registro degli indagati per l’omicidio di Francesco Dino, il bracciante agricolo di 57 anni ucciso a coltellate lo scorso giovedì. Si tratta, come confermato da Palermo Today, di Giacomo Vitale Pecoraro, un giovane di 26 anni di Palazzo Adriano. L’accusa mossa dal sostituto procuratore Lorenza Turnaturi è pesantissima: omicidio volontario, aggravato dai futili motivi.
L’iscrizione del giovane nel registro degli indagati è un passaggio fondamentale per procedere con gli accertamenti tecnici non ripetibili, primo fra tutti l’autopsia sul corpo della vittima. L’esame autoptico è stato fissato per la giornata di oggi, sabato 9 agosto, e sarà eseguito presso l’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo da un collegio di periti composto da Stefania Zerbo, Giuseppe Lo Re e Marco Piraino. A questi accertamenti cruciali parteciperà anche la famiglia di Dino, rappresentata dall’avvocato Mario Bellavista, per cercare risposte su una morte tanto violenta.
La ricostruzione di quei drammatici momenti è ancora al vaglio dei Carabinieri, ma secondo le testimonianze raccolte, l’aggressione sarebbe avvenuta nei pressi dell’abitazione di Dino, in via Marchese Arezzo. Ferito a morte, il bracciante avrebbe trovato la forza di trascinarsi fino a un bar vicino per chiedere disperatamente aiuto. La macchina dei soccorsi si è attivata immediatamente: prima un’ambulanza e poi, data la gravità delle ferite, l’elisoccorso per un trasporto d’urgenza all’ospedale Civico di Palermo. Una corsa contro il tempo purtroppo vana: Francesco Dino è deceduto durante il volo.
I sospetti degli investigatori si sono concentrati fin da subito sul 26enne. Tra lui e la vittima i rapporti erano tesi da tempo, segnati da vecchi dissapori e litigi. La sorella di Dino ha raccontato agli inquirenti che Pecoraro cercava suo fratello già da diversi giorni, tanto da averle consigliato di non uscire e di restare al sicuro in casa. Un timore fondato, visto che in passato Dino era arrivato a denunciare il giovane proprio per un’aggressione. Un tassello che rafforza l’ipotesi di un delitto maturato in un clima di rancore e ostilità.