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Un altro tassello si aggiunge al complesso mosaico della sparatoria avvenuta a Monreale lo scorso 27 aprile. Dopo i fermi di Salvatore Calvaruso e Samuel Acquisto, la Procura di Palermo ha stretto le manette attorno ai polsi di Mattias Conti, accusato di aver partecipato attivamente alla violenta aggressione. Le indagini, coordinate dal procuratore Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Luisa Vittoria Campanile e Felice De Benedittis, si concentrano ora sull’identificazione di almeno altri quattro giovani coinvolti.
A incastrare Conti, un ragazzo residente allo Zen, sarebbero le testimonianze oculari di un centinaio di persone presenti in piazza quella notte, oltre alle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona. Molti testimoni lo indicano come uno degli aggressori, descrivendolo con scarpe scure, un giubbotto bianco e, particolare agghiacciante, una collana raffigurante Lino Celesia, il giovane ucciso a dicembre nella discoteca Notr3 di Palermo.
Le telecamere di sorveglianza di via Benedetto D’Acquisto mostrano Conti prima a piedi, poi in sella a una BMW, da cui avrebbe sparato diversi colpi d’arma da fuoco. Sulla stessa moto sarebbe poi salito anche Calvaruso, dandosi alla fuga con altri due complici lungo la strada che da Monreale conduce a Palermo. Armi, cellulari e vestiti, utilizzati durante l’aggressione, sono stati dispersi durante la fuga. Ulteriori filmati mostrerebbero Acquisto e Conti rientrare allo Zen 2 a bordo di una bicicletta, dopo essersi disfatti della BMW, ritrovata il 3 maggio. In queste immagini, Conti sembrerebbe togliersi il giubbotto bianco, poco prima dell’arrivo di Calvaruso, che sale a sua volta sulla bicicletta.
L’identificazione di Conti è stata agevolata anche dalla diffusione sui social network di alcune fotografie scattate poco prima della sparatoria, in cui il giovane appare insieme ad Acquisto e Calvaruso. Un testimone, analizzando una di queste foto, ha riconosciuto con certezza il giubbotto bianco indossato da Conti, simile a quello descritto da altri presenti sulla scena del crimine. Lo stesso testimone ha inoltre ricordato la collana con l’immagine di Celesia e il gesto di Conti che, dopo la sparatoria, avrebbe mimato il segno della vittoria con le braccia. Altri testimoni hanno riconosciuto Conti come il passeggero della BMW, ricordando che durante la colluttazione avrebbe perso gli occhiali, successivamente ritrovati dagli investigatori e corrispondenti a quelli indossati dal giovane nelle foto pubblicate online.
Secondo le ricostruzioni, Conti avrebbe sparato in due momenti distinti: la prima volta a piedi, la seconda in sella alla moto, dopo aver compiuto un giro della piazza. Gli inquirenti, forti di una serie di prove convergenti, si dicono certi della sua colpevolezza. L’inchiesta prosegue per identificare i restanti partecipanti alla sparatoria e fare piena luce sull’accaduto.