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Protezione dei minori online, le mosse dell’Unione Europea

Ultimo aggiornamento: 04/04/2025 - 13:54
di Redazione Web
Pubblicato 4 Aprile 2025
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lettura in 3 minuti
Protezione dei minori online, le mosse dell’Unione Europea

C’è una nuova serie, su Netflix, che è un piccolo capolavoro. Si chiama “Adolescence” e ha il merito di mettere sotto la lente d’ingrandimento i disagi, le paure, le ansie, la rabbia e l’odio di una generazione, quella dei nostri giovani, a volte giovanissimi. Stati d’animo e sensazioni che vengono amplificati dal web, che sui social trovano terreno fertile, che in rete si diffondono e si ingrandiscono. Con seri pericoli, per tutti.
Dal bullismo all’hate speech, passando per altri reati, il discorso non cambia. Nel 2024, secondo il report della Polizia Postale, sono stati registrati oltre 2800 casi di pedopornografia online e adescamento minorile, in crescita del 6 percento rispetto al 2023. Sono state arrestate con queste accuse 144 persone. Per questo di recente si è tenuto un convegno al Parlamento Europeo di Bruxelles incentrato proprio sul tema della protezione dei minori nell’ambiente digitale, con particolare riguardo ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 16 anni e con focus sul sistema del gioco d’azzardo.

Tra le soluzioni proposte per la protezione dei minori, c’è l’uso di sistemi avanzati di verifica dell’identità, che andrebbero ad affiancare le attuali misure di sicurezza nei casinò online italiani. Un punto centrale, a questo proposito, è stato il Digital Service Act, entrato in vigore il 17 febbraio 2024. Si tratta di un regolamento che impone alle piattaforme online di rimuovere rapidamente i contenuti illegali, garantire un elevato livello di privacy e sicurezza per i minori e condurre valutazioni annuali dei rischi per i giovani utenti. Le piattaforme di grandi dimensioni, come i social network, dovranno adottare misure efficaci per mitigare tali rischi e dal prossimo luglio il Digital Service Act integrerà il Codice di condotta sulla disinformazione, coinvolgendo aziende come Facebook, Instagram e LinkedIn per ridurre fake news, deepfake malevoli e account falsi.

Un altro tema affrontato è stato il Digital Fairness Act, noto con l’acronimo di DFA, una legge sull’equità digitale volta a proteggere i consumatori. Questo regolamento punta a garantire trasparenza, combattere le pratiche commerciali sleali e limitare i dark patterns, ovvero interfacce progettate per spingere gli utenti a compiere azioni svantaggiose. Il DFA favorirà anche l’uso dell’intelligenza artificiale per individuare eventuali clausole contrattuali abusive, migliorando la protezione dei consumatori e innalzando le barriere protettive.
L’attuazione di queste normative richiederà collaborazione tra stakeholder e aziende digitali, con l’obiettivo di creare un ambiente online più sicuro e trasparente per tutti, soprattutto per i minori. Ovvero coloro che usano internet più di tutti. Per giocare, per comunicare, per condividere fatti e racconti. Spesso senza conoscere le possibili conseguenze delle loro azioni.

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