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Monreale: apre il primo museo interattivo del Sud Italia

Il nuovo museo interattivo di Monreale, un viaggio immersivo nella storia dell'Arcidiocesi e dell'arte normanna. Un'esperienza multimediale unica nel Sud Italia

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Monreale inaugura un museo interattivo multimediale all’avanguardia. Martedì 3 dicembre, alle ore 15:30, il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, presenterà alla stampa il nuovo percorso museale “La Fabbrica di Guglielmo. Arte, fede e regalità nella Diocesi di Monreale”, ospitato all’interno del Complesso Guglielmo II dell’Abbazia benedettina di Santa Maria La Nuova. Questo innovativo museo multimediale, che si estende su una superficie di circa 1500 metri quadrati, rappresenta una pietra miliare per il Sud Italia, proponendosi come il primo esempio di spazio espositivo permanente di questo genere.

Un viaggio immersivo nella storia dell’Arcidiocesi

Il museo “narrativo” ripercorre la storia complessa e affascinante dell’Arcidiocesi di Monreale, esplorandone le dimensioni religiose, socio-antropologiche e storico-artistiche, contestualizzandola all’interno della politica ecclesiastica normanna nella Sicilia occidentale. Attraverso un’esperienza polisensoriale, i visitatori saranno guidati in un viaggio immersivo alla scoperta delle origini e della fondazione del Duomo e dell’Arcidiocesi ad opera dei re Normanni.

Dall’esposizione tradizionale all’esperienza multimediale

“La Fabbrica di Guglielmo” rappresenta l’evoluzione del museo tradizionale, trasformandosi in un ambiente interattivo dove i visitatori possono vivere un’esperienza coinvolgente a 360 gradi. L’allestimento, curato da un team di esperti, coniuga la ricchezza storica del luogo con le più moderne tecnologie multimediali, offrendo un’esperienza unica nel suo genere.

Il team dietro al progetto innovativo

Alla conferenza stampa sarà presente il team di professionisti che ha ideato e realizzato il progetto museale: l’architetto Giuseppe Di Benedetto, l’ingegnere Pietro Faraone, l’architetto Giovanni Nuzzo, l’ingegnere Giovanni Pecorella, l’architetto Sabina Di Cristina e l’architetto Iole Gini. Il loro lavoro congiunto ha dato vita a un museo che si preannuncia come un importante polo culturale e turistico per l’intera regione. Tra i più grandi del Meridione, il museo si pone come un modello innovativo per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico italiano.

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Redazione Web

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