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Cronaca

Lutto e rabbia a Casteldaccia: “Non si può morire così”

La notizia ha sconvolto intere comunità, gettando nello sconforto i familiari delle vittime e i tanti amici che oggi piangono queste cinque vite spezzate così prematuramente
Ultimo aggiornamento: 06/05/2024 - 21:56
di Redazione Web
Pubblicato 6 Maggio 2024
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lettura in 3 minuti
Lutto e rabbia a Casteldaccia: "Non si può morire così"

Casteldaccia è in lutto per la terribile tragedia sul lavoro che ha strappato la vita a cinque operai, deceduti per esalazioni tossiche all’interno della rete fognaria in via Nazionale, lungo la statale 113. Le vittime sono Giuseppe La Barbera, 28 anni, lavoratore interinale dell’Amap di Palermo, Epifanio Alsazia, 71 anni, Ignazio Giordano, 59 anni di Partinico, Giuseppe Miraglia, 47 anni di San Cipirello e Roberto Raneri, 50 anni di Alcamo.

La notizia ha sconvolto intere comunità, gettando nello sconforto i familiari delle vittime e i tanti amici che oggi piangono queste cinque vite spezzate così prematuramente. In particolare, grande dolore ha suscitato la morte del giovanissimo Giuseppe La Barbera, 28enne palermitano, sposato dal 2019. Solo poche ore prima dell’incidente, Giuseppe si era incontrato con l’amico Silvio a Carini, al quale aveva detto che stava andando a Casteldaccia per un lavoro con la ditta presso la rete fognaria. I due avevano scherzato ignari della tragedia che di lì a poco si sarebbe consumata. “Non riesco ancora a credere che Giuseppe non ci sia più. Riposa in pace caro amico”, ha scritto Silvio sul suo profilo Facebook.

Anche altri amici hanno voluto ricordare con affetto e incredulità la prematura scomparsa del ventottenne. “Amico mio, non ci posso ancora credere, mi hai spezzato il cuore”, scrive un amico d’infanzia, parlando del forte legame di fratellanza che li univa. Un collega invece ricorda la felicità dipinta sui loro volti quando firmarono assieme il contratto di lavoro: “Peppino non ci sono parole, solo tanta rabbia e tristezza. Fai buon viaggio caro collega, non ti dimenticherò mai”.

Parole toccanti che descrivono la vita spezzata di un giovane pieno di speranze e affetti, legatissimo alla famiglia e pronto ad affrontare una nuova giornata di lavoro quando la tragedia lo ha strappato ai suoi cari. Le dinamiche dell’incidente sono ancora in fase di accertamento, ma dalle prime ricostruzioni sembra che gli operai siano deceduti a causa di esalazioni tossiche all’interno della condotta fognaria dove stavano effettuando dei lavori di manutenzione. I soccorsi giunti sul posto non hanno potuto fare nulla per strappare alla morte i cinque uomini.

Ora saranno le indagini a fare piena luce sull’accaduto e ad accertare eventuali responsabilità su questo terribile incidente. La procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti e disposto il sequestro del tratto di condotta fognaria teatro della tragedia. Cinque vite interrotte mentre compivano il proprio lavoro, un lutto che colpisce le città e i paesi d’origine delle vittime e che non può lasciare indifferenti.

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