Un poliziotto in servizio presso il commissariato di Alcamo è stato condannato a 11 anni di reclusione per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia ai danni della propria figlia adottiva. Inoltre, la moglie dell’uomo è stata condannata a 4 anni per il reato di maltrattamenti.
La turpe vicenda, emersa nel settembre 2020 dopo la denuncia della vittima ai carabinieri di Balestrate, ha scosso la comunità di Alcamo e non solo. Stando al Giornale di Sicilia, le violenze sarebbero cominciate più di 10 anni fa, quando la ragazza, all’epoca ancora minorenne, era entrata a far parte della famiglia.
Dalle accuse confermate in aula dalla giovane donna, emerge un quadro inquietante fatto di palpeggiamenti, inviti espliciti ad appartarsi per consumare rapporti sessuali e numerosi messaggi volgari inviati dal padre adottivo tramite WhatsApp. Secondo la procura, le lunghe e inequivocabili chat sarebbero la prova schiacciante a sostegno delle accuse.
Oltre all’esame della vittima, durante il processo sono stati sentiti anche diversi consulenti, tra cui uno psicologo e un esperto che ha analizzato le intercettazioni telefoniche tra padre e figlia. Il poliziotto è stato immediatamente sospeso dal servizio ed è attualmente detenuto in carcere da quando è stato arrestato nel settembre 2020.