La terza sezione della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Josuè Alfredo Salinas Hernandez, 23enne accusato di adescamento di minorenni, confermando la condanna a 9 anni e 8 mesi di reclusione decisa nel processo di appello.
I fatti risalgono al 2019 quando l’imputato, attraverso social network e WhatsApp, aveva adescato tre ragazzine undicenni e dodicenni, inviando loro sue foto intime e richiedendo in cambio immagini e video di nudo. In un caso era riuscito a ottenere diversi filmati hard dalla vittima.
Le accurate indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, coordinate dai sostituti procuratori Ilaria De Somma e Francesca Mazzocco, avevano portato al sequestro di smartphone, pc e pen drive in possesso del giovane. All’interno di questi dispositivi erano stati rinvenuti numerosi file ritraenti minori in atteggiamenti intimi.
L’arresto ai domiciliari non aveva fermato Salinas Hernandez che, nonostante la misura restrittiva, aveva continuato imperterrito con le sue losche attività di adescamento online, sfruttando la rete per avvicinare giovanissime vittime. Il processo di primo grado, presieduto da Salvatore Flaccovio, lo aveva già condannato a 9 anni e 8 mesi di reclusione. Sentenza confermata poi in appello (presidente della Corte Dario Gallo) ed ora definitivamente validata dalla Suprema Corte.