Un intervento d’urgenza, durato 9 ore, ha permesso di salvare la mano sinistra di un operaio 36enne della provincia di Trapani, tragicamente amputata sul lavoro. L’uomo, trasportato d’urgenza in elisoccorso presso il reparto di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva del Policlinico di Palermo, è stato operato per ricostruire l’arto reciso da una lastra di ferro mentre lavorava in fabbrica.
Lo riporta il Giornale di Sicilia. Ad effettuare l’operazione è stato il team del professoressa Adriana Cordova, direttrice del reparto, coadiuvata dal dottor Giovanni Zabbia e dagli assistenti Giovanni D’Antoni e Mariangela Vulpetti. Determinante anche il supporto anestesiologico fornito dalla dottoressa Salvatrice Tarevella e quello infermieristico di Salvatore Falletta. I chirurghi, in una corsa contro il tempo, sono riusciti a riattaccare la mano amputata verificando la funzionalità dei vasi sanguigni e ricostruendo ossa, tendini e nervi completamente distrutti nell’incidente. Un intervento molto complesso data l’amputazione in corrispondenza del polso.
Dopo l’operazione, durata dalle 21 alle 6 del mattino, il paziente è stato tenuto in osservazione in terapia intensiva per monitorare l’innesto. Non si sono verificati rigetti e le condizioni dell’uomo sono apparse buone, tanto da permettere le dimissioni dopo soli 15 giorni di ricovero. Ora lo attende un lungo percorso di riabilitazione per recuperare la piena funzionalità della mano.
Presso il Policlinico di Palermo vengono eseguiti interventi di questo tipo grazie al centro di riferimento Cumi per i traumi della mano e le urgenze microchirurgiche. Un vero fiore all’occhiello per la sanità siciliana. Oltre ai 2 reimpianti di mano, negli ultimi anni sono stati effettuati un reimpianto di braccio e numerose operazioni per riattaccare dita o ricostruire arti danneggiati.