Orrori e misteri dietro la strage di Altavilla: parla il nuovo legale di Sabrina Fina e Massimo Carandente

Tra le mura del carcere Pagliarelli di Palermo si è tenuto stamattina il primo incontro tra Marco Rocca, il nuovo avvocato calabrese di Sabrina Fina e Massimo Carandente, e i due accusati della strage di Altavilla Milicia, dove sono stati brutalmente assassinati Antonella Salamone e i suoi due figli Emanuel di 5 anni e Kevin di 16.

Il legale per ora non crede all’ipotesi della setta

Rocca, che subentra dopo le dimissioni dei legali palermitani Vincenzo e Sergio Sparti, è stato contattato dal fratello di Sabrina Fina con cui aveva collaborato in passato. L’avvocato ha raggiunto i suoi assistiti intorno alle 10 di stamattina nel carcere palermitano dove sono rinchiusi dal 25 gennaio scorso con l’accusa di concorso in omicidio. “Sono qui per capire come siano andate le cose. Voglio guardarli negli occhi, finora ho letto soltanto l’ordinanza”, ha dichiarato Rocca ai giornalisti presenti. Il legale ha definito il triplice omicidio “un delitto raccapricciante”, ma ha precisato di “non essersi ancora fatto un’idea” e di voler “prima parlare con i miei assistiti”.

L’ipotesi investigativa prevalente è quella di una setta dedita agli esorcismi violenti dietro la strage, ma Rocca per ora prende le distanze: “L’appartenenza a una setta? Per il momento non ho contezza di questo”. Secondo il difensore, ci sarebbero “altre questioni che vanno valutate nel complesso” per comprendere realmente cosa sia accaduto nella villetta teatro dell’orrore.

Ricostruzione di Barreca potrebbe non essere completa

La ricostruzione offerta finora da Giovanni Barreca, padre ed ex marito delle vittime, e dalla figlia diciassettenne, entrambi rei confessi, potrebbe non corrispondere completamente alla realtà dei fatti. Il coinvolgimento di Sabrina Fina e Massimo Carandente andrebbe ridimensionato, secondo Rocca: il loro livello di partecipazione ai delitti potrebbe nascondere sfumature e responsabilità differenti da quelle finora ipotizzate. Sarà compito del legale calabrese far luce sui contorni ancora oscuri della vicenda, a partire dal ruolo degli stessi Barreca, padre e figlia, i cui racconti sembrano nascondere zone d’ombra. Le indagini dovranno appurare il grado di fanatismo religioso che avrebbe portato Giovanni Barreca, spalleggiato dai presunti “fratelli di Dio” Fina e Carandente, a concepire ed eseguire il massacro.

La ricostruzione del profilo psicologico degli assistiti

Restano ancora molti punti da chiarire sulla pianificazione della strage e sulle reali motivazioni che avrebbero spinto l’intero gruppo di adepti ad accanirsi con tale ferocia su una madre e i suoi figli innocenti. Sarà determinante ricostruire la rete di rapporti all’interno della setta, delineando i ruoli ricoperti da ciascun membro nell’ideazione e messa in atto della carneficina.

L’avvocato Rocca, che si è detto ancora del tutto spiazzato di fronte alla gravità dell’accaduto, cercherà in primis di ricostruire il profilo psicologico e comportamentale dei suoi assistiti, per comprenderne appieno personalità e moventi. Parallelamente alle indagini degli inquirenti, il legale avvierà una sua ricerca della verità, con l’obiettivo di fare piena luce su una delle pagine più cupe e agghiaccianti della recente cronaca siciliana.

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