A Monreale è crollato uno degli alberi più grandi e maestosi della Sicilia. Si tratta di uno dei due enormi Ficus macrophylla che si trovavano all’interno della Villa Comunale di Monreale, purtroppo abbandonata ormai da decenni all’incuria e al degrado più assoluto. Questo crollo rappresenta una gravissima perdita per il patrimonio culturale, storico e ambientale della città normanna, già duramente provata dall’incuria del tempo, ma costituisce anche un grave danno all’immagine e al decoro urbano.
Crolla uno degli alberi più maestosi della Sicilia abbandonato da decenni nella Villa di Monreale
All’interno della Villa Comunale, un tempo fiore all’occhiello di Monreale e luogo di ritrovo e svago per generazioni di cittadini, vi erano due maestosi Ficus macrophylla, noti come “i fichi del Belvedere”. Questi alberi secolari svettavano all’interno del celebre Belvedere della Villa, purtroppo anch’esso in abbandono da decenni. Uno dei due ficus è improvvisamente crollato il 6 gennaio scorso, finendo nei giardini sottostanti di proprietà dell’Arcivescovado monrealese. Per fortuna la caduta non ha provocato feriti, ma ha senz’altro destato profondo sconcerto e rammarico nei tanti monrealesi che da sempre amavano questi alberi come veri e propri simboli della città.
Nessun intervento di restauro per salvare l’albero nonostante gli appelli: radici soffocate per anni
Piantati alla fine dell’Ottocento, questi ficus hanno accompagnato la vita di intere generazioni, diventando nel tempo un patrimonio storico e affettivo per l’intera comunità. Il loro stato di salute era però compromesso da anni, come molti avevano fatto notare, senza però che nulla di concreto venisse fatto dalle varie amministrazioni succedutesi alla guida della città. Nessun intervento di restauro significativo né alcuna opera di salvaguardia di questi alberi ultracentenari, nonostante il loro inestimabile valore.
La comunità piange la perdita di un simbolo del passato, sperando sia da monito per il futuro
Secondo alcuni esperti, la causa del cedimento è da ricercare in una prolungata “asfissia” delle radici, che negli anni non hanno potuto svilupparsi adeguatamente né emettere le caratteristiche radici aeree tipiche della specie, che avrebbero consolidato e rinforzato la pianta. Ci si interroga ora se si sarebbe potuto fare di più per evitare questa perdita, attraverso interventi mirati e un monitoraggio costante delle condizioni dell’albero.
La comunità monrealese piange questo simbolo del passato, vittima dell’incuria del tempo e dell’uomo. Si spera che questa drammatica perdita possa almeno servire da monito per la salvaguardia di ciò che resta del patrimonio ambientale e storico della Villa, affinché non vada distrutto un lascito così prezioso.