Colpo di scena nel caso dell’aggressione con l’acido avvenuta lo scorso 5 dicembre a Palma di Montechiaro,(Agrigento): la moglie, che aveva accusato il marito di averla sfregiata lanciandole dell’acido sul viso, è stata arrestata con l’accusa di calunnia. Gli agenti della squadra mobile di Agrigento e del commissariato di Palma di Montechiaro hanno eseguito un mandato di custodia cautelare in carcere nei confronti della donna, ritenuta l’autrice materiale dell’aggressione ai danni del marito 48enne, tuttora ricoverato in gravissime condizioni nel centro grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania.
L’uomo, arrestato subito dopo i fatti, ha sempre respinto le accuse, sostenendo di non aver nemmeno toccato la bottiglietta di acido. “È stata lei ad aggredirmi”, aveva dichiarato al gip. La moglie invece aveva raccontato agli inquirenti di essere tornata momentaneamente a casa per recuperare alcuni effetti personali, quando il marito l’avrebbe aggredita gettandole dell’acido sul volto.
La donna se l’era cavata con 20 giorni di prognosi e ferite lievi. Il caso aveva suscitato grande clamore, anche per i recenti gravi fatti di cronaca riguardanti la violenza di genere. Proprio il giorno dopo l’episodio, il procuratore di Agrigento Giovanni Di Leo aveva messo in guardia dal diffondere notizie non verificate, per tutelare le indagini e il diritto alla privacy delle persone coinvolte.
L’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti della moglie ha ribaltato le accuse. Stando alle risultanze investigative, sarebbe stata proprio lei a provocare le gravi ustioni al marito, per motivi ancora da chiarire. L’uomo rischia lesioni permanenti alle mani e la perdita della funzionalità dell’apparato fonatorio.
La svolta nelle indagini ha colto di sorpresa l’opinione pubblica, che da subito aveva manifestato solidarietà nei confronti della donna, vista come l’ennesima vittima di violenza. Il clamore mediatico si era concentrato sulla necessità di proteggere le vittime che trovano il coraggio di denunciare, senza considerare a fondo la versione dell’indagato. Le indagini proseguono per ricostruire cosa sia realmente accaduto quella mattina e per quale motivo la donna abbia orchestrato questa messinscena, incolpando ingiustamente il marito.