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Diretta Sicilia > Cronaca > Funerale blindato a Palermo per Rosolino Celesia, il 22enne ucciso in discoteca
Cronaca

Funerale blindato a Palermo per Rosolino Celesia, il 22enne ucciso in discoteca

Solo pochi familiari e amici stretti hanno potuto dare l'ultimo saluto al giovane, soprannominato Lino. Molti ragazzi giunti in moto sono rimasti fuori dal cimitero
Ultimo aggiornamento: 27/12/2023 - 12:09
di Redazione Web
Pubblicato 27 Dicembre 2023
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lettura in 2 minuti

Palermo – Si sono svolti oggi in forma privata i funerali di Rosolino Celesia, il 22enne ucciso la scorsa settimana davanti alla discoteca Notr3 in via Pasquale Calvi a Palermo, al termine di una violenta lite. La funzione si è tenuta presso il cimitero di Sant’Orsola, con accessi filtrati dalla polizia, su disposizione del Questore che ha vietato funerali pubblici per motivi di ordine pubblico.

Solo pochi familiari e amici stretti hanno potuto dare l’ultimo saluto al giovane, soprannominato Lino. Molti ragazzi giunti in moto sono rimasti fuori dal cimitero. Prima del funerale un corteo composto da parenti e amici del quartiere Cep, dove Celesia viveva con i genitori, ha accompagnato la bara bianca fino alla chiesa di San Giovanni Apostolo, dove si è svolta la funzione religiosa officiata da don Salvatore Petralia.

Davanti all’abitazione della vittima erano presenti decine di giovani con magliette e foto di Lino, oltre a palloncini bianchi e celesti. La bara è stata calata con un ascensore da un balcone, tra gli applausi commossi dei presenti. Il piccolo corteo è stato scortato dagli agenti di polizia fino alla chiesa, per evitare disordini.

Sono due i fratelli attualmente in carcere per la morte di Celesia: il più piccolo, di 17 anni, che ha confessato di aver sparato alla vittima convinto che questa avesse aggredito il fratello più grande; l’altro, di 22 anni, accusato di detenzione illegale dell’arma del delitto.

Gli investigatori starebbero acquisendo video e audio che proverebbero senza ombra di dubbio la responsabilità del minore. Si sentirebbe anche la voce della vittima nominare il suo assassino pochi istanti prima di morire. Il 17enne ha ammesso le proprie responsabilità già durante l’interrogatorio di garanzia.

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