Stop al concorso per 46 forestali, beffa per 20.000 candidati

Polemiche e pesanti ombre di irregolarità stanno portando all’annullamento del discusso concorso per 46 agenti del Corpo Forestale della Regione Siciliana, bandito lo scorso ottobre e che aveva visto la partecipazione di ben 20 mila candidati.

A confermare la decisione è stato il Presidente della Regione, Renato Schifani, dopo che un’ispezione interna ha accertato l’illegittimità degli atti con cui è stato gestito il concorso. In particolare, dalla relazione presentata dagli ispettori emerge un evidente conflitto d’interessi da parte dell’ex Comandante del Corpo Forestale, Giovanni Salerno. Questi avrebbe dovuto astenersi dal nominare il Presidente della Commissione d’esame, dal momento che suo figlio Alessio Maria Salerno risultava tra i partecipanti e, stando alle graduatorie ufficiose circolate, era addirittura il vincitore assoluto del concorso.

Una circostanza ritenuta incompatibile con i principi di imparzialità e trasparenza che devono governare le procedure concorsuali pubbliche. Il conflitto di interessi trova conferma nelle sentenze dei tribunali amministrativi siciliani ed è tale da inficiare l’intero concorso. Per questo, la relazione degli ispettori è stata già trasmessa agli uffici regionali competenti per l’annullamento in autotutela del bando. Una soluzione obbligata, come sottolineato dallo stesso Schifani, per ripristinare la legittimità violata e consentire una nuova selezione corretta.

Certamente una pessima notizia per gli oltre 20 mila candidati che con sacrificio avevano partecipato alle prove, confidando in un’assunzione. Ma l’annullamento si è reso necessario per garantire trasparenza e pari opportunità a tutti.

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