Ieri notte a Palermo si è registrato il quinto assalto con esplosivo ad uno sportello bancomat in poco più di un mese. Dopo i colpi avvenuti a fine settembre a Brancaccio e Cruillas, un altro botteghino Automatico è saltato in aria nel quartiere dell’Arenella, in via Papa Sergio.
Stessa banca e stesso modus operandi
Il nuovo obiettivo dei malviventi è stata la filiale della Bper Banca, così come nell’ultimo colpo messo a segno lo scorso 7 ottobre in via San Giovanni di Dio a Brancaccio. Anche in questo caso i ladri hanno utilizzato dell’esplosivo per far detonare il bancomat e appropriarsi del denaro contenuto.
Indagini in corso
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica per i rilievi del caso. Gli investigatori dovranno appurare l’entità del bottino e stabilire se l’esplosivo impiegato sia lo stesso dei raid precedenti, al fine di stringere il cerchio attorno ai responsabili. Proseguono intanto le indagini per cercare di risalire agli autori dei numerosi assalti e capire se si tratti della stessa banda specializzata in questo tipo di colpi.
A distanza di pochi giorni dall’ultimo assalto, un altro attacco ad un bancomat di nuovo di Bper Banca: questa volta colpito l’ATM della Bper di Via Papa Sergio a Palermo, dove la violenta esplosione ha svegliato di notte i residenti che hanno allertato le forze dell’ordine.”Assurdo – afferma Gabriele Urzì dirigente nazionale FABI e responsabile salute e sicurezza FABI Palermo – si sta diffondendo un fenomeno del tutto nuovo per la città che trova impreparate le banche che continuano a fare finta di non vedere il problema. Cinque attacchi in un mese sono un fenomeno più che preoccupante. Il 3 settembre il colpo alle poste di Via Pergusa, il 7 a Banca Sella in Via Castellana, il 22 alla BCC di Altofonte e Caccamo in Viale Regione dove i malviventi sono riusciti a sottrarre 50.000 euro, il 7 ottobre a Banca Bper in Via San Giovanni Di Dio a Brancaccio e oggi di nuovo un attacco ad un bancomat sempre di Bper.
Non ci stancheremo di ripeterlo – continua Urzì – occorrono investimenti massicci delle banche che devono garantire una sorveglianza privata notturna e un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine che con uomini e mezzi insufficienti non riescono a coprire l’esteso territorio delle città metropolitana di Palermo. Forse occorre che intervenga il Prefetto perché la situazione è sfuggita di mano.”