Blitz anticamorra, arrestato il cantante neomelodico palermitano Tony Colombo

Il cantante neomelodico Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli sono stati arrestati questa mattina e portati in carcere nell'ambito di una vasta operazione anticamorra avvenuta questa mattina a Napoli: 27 le persone coinvolte nell'operazione dei carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Napoli.

Un blitz anticamorra ha portato all’arresto di Tony Colombo, noto cantante neomelodico palermitano. Il 43enne, già noto alle forze dell’ordine, è finito in manette insieme ad altri 26 affiliati al clan Di Lauro di Secondigliano, tra cui la moglie Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino, e il figlio del capoclan Vincenzo Di Lauro.

Le indagini, condotte dal Ros dei Carabinieri di Napoli e coordinate dalla Dda partenopea, hanno fatto luce sulle attività imprenditoriali e gli interessi finanziari della cosca camorristica, svelando il coinvolgimento di Tony Colombo.

Secondo quanto emerso, il clan gestiva investimenti in società di abbigliamento creando brand insieme al cantante palermitano, come il marchio “Corleone” e la bevanda energetica “9mm” con chiaro riferimento alle armi da fuoco. Un vero e proprio impero economico mascherato da attività lecite come una nota palestra, una sala scommesse e alcuni supermercati, ma riconducibile al fondatore del clan Paolo Di Lauro.

Tony Colombo era già noto alle cronache giudiziarie per il discusso matrimonio con Tina Rispoli e la mancata autorizzazione del mini-concerto in piazza del Plebiscito. Ora l’artista neomelodico finisce definitivamente nel registro degli indagati con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni.

Il blitz, scattato all’alba, ha portato all’esecuzione di numerosi arresti e sequestri di beni mobili e immobili per un valore complessivo stimato di circa 20 milioni di euro. Tra i beni sequestrati anche le quote societarie e il patrimonio aziendale di una nota sala scommesse del quartiere Secondigliano e due opifici tessili che producevano capi d’abbigliamento contraffatti.

Si tratta di un duro colpo inferto dalle forze dell’ordine alla camorra partenopea. L’inchiesta è ancora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi.

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