Un gesto di grande altruismo ha salvato altre vite umane. Una donna è morta nei giorni scorsi all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento a causa di un’emorragia cerebrale dovuta alla rottura di un aneurisma. I familiari, nonostante il dolore, hanno autorizzato l’espianto degli organi. Sono stati così prelevati fegato e cornee della donna, in un intervento durato diverse ore che ha visto la partecipazione di équipe chirurgiche e sanitarie di più reparti dell’ospedale agrigentino e di specialisti provenienti dall’Ismett di Palermo.
“Il mio più sentito ringraziamento va alla famiglia che ha dimostrato grande generosità, pur in un momento così tragico”, ha dichiarato il dottor Gerlando Fiorica, direttore dell’Unità operativa complessa di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’ospedale.
Determinante per la buona riuscita del prelievo multiorgano è stato il coordinamento tra i reparti di Rianimazione, Neurologia e Chirurgia dell’ospedale agrigentino. Fondamentale anche il supporto psicologico fornito ai parenti della donna.
La donazione degli organi rappresenta un gesto di estrema solidarietà, che può salvare tante vite umane. In Italia sono oltre 8mila le persone in attesa di trapianto, una situazione resa più critica negli ultimi anni dalla riduzione delle donazioni causata dalla pandemia. Episodi come questo accaduto ad Agrigento testimoniano la generosità di molte famiglie colpite da un lutto, capaci di pensare al bene collettivo anche nei momenti più difficili. Una scelta che merita profonda gratitudine da parte di tutta la comunità.