Belmonte Mezzagno oggi darà l’ultimo saluto a Filippo Ciancimino, l’operaio edile di 63 anni morto tragicamente martedì scorso, travolto dalle macerie del crollo improvviso del solaio di un’abitazione in cui si trovava per lavoro. I funerali si svolgeranno alle 16 nella chiesa Madre del Santissimo Crocifisso. Il sindaco Maurizio Milone ha proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata, in segno di profondo dolore dell’intera comunità per la scomparsa di uno dei suoi figli migliori.
Ciancimino era molto conosciuto e benvoluto in paese. Era un gran lavoratore, da poco in pensione dopo una vita di duro lavoro nell’edilizia. Recentemente era diventato nonno, gioia immensa che condivideva con tutti. Non vedeva l’ora di potersi dedicare a tempo pieno al nipotino. La tragedia si è consumata in un cantiere edile di via Papa Giovanni XXIII. Secondo una prima ricostruzione, Ciancimino stava demolendo un muro al primo piano quando il solaio ha ceduto, travolgendolo senza lasciargli scampo. Inutili i soccorsi dei vigili del fuoco e i tentativi di liberarlo dalle macerie.
Sull’episodio indagano i carabinieri della compagnia di Misilmeri, che dovranno accertare il rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere e se per i lavori fossero state richieste tutte le necessarie autorizzazioni. Da chiarire anche perché Ciancimino, pur essendo in pensione, si trovasse sul luogo e in che veste stesse operando.
Si tratta purtroppo dell’ennesimo gravissimo incidente mortale sul lavoro. Tutta la comunità di Belmonte Mezzagno è rimasta scioccata da quanto accaduto e si stringe commossa intorno ai familiari, in particolare la moglie e l’adorato nipotino, che perdono un uomo buono e onesto. I sindacati hanno duramente stigmatizzato l’episodio, sottolineando come ancora si muoia di lavoro e che le norme di sicurezza sono troppo spesso disattese o aggirate. Hanno chiesto controlli più serrati nei cantieri per evitare altre simili tragedie.
Oggi sarà il giorno del dolore e dell’ultimo saluto per Filippo Ciancimino. La cittadinanza si radunerà compatta per testimoniare affetto alla famiglia e onorare la memoria di uno dei suoi figli migliori. La speranza è che la sua morte non resti vana e serva a tenere alta l’attenzione sulla piaga degli incidenti sul lavoro, affinché nessun altro operaio debba morire in quel modo.