Pirata uccide lo “zio Totò”, famiglia consente donazione organi
Commozione e lacrime a San Giuseppe Jato per l'ultimo saluto a Salvatore Chirchio, travolto da un'auto pirata

San Giuseppe Jato si stringe commossa attorno alla famiglia di Salvatore Chirchio, per tutti semplicemente “zio Totò”. Il 14 settembre la città dà l’ultimo straziante saluto all’amato 87enne travolto e ucciso da un’auto pirata. Un uomo mite e laborioso, descritto da molti come un padre, un nonno, un amico.
L’ultimo commovente addio a San Giuseppe Jato per lo “zio Totò”
La famiglia Chirchio, nonostante il dolore, ha acconsentito all’espianto e alla donazione degli organi della vittima. Un gesto straordinario di altruismo compiuto nel ricordo del carattere generoso dello “zio Totò”, che avrebbe certamente apprezzato quest’ultimo sublime messaggio di speranza.
La rabbia per la morte di un uomo mite, investito da un’auto pirata
La tragica fine di Salvatore Chirchio, investito due giorni fa da un ventenne alla guida senza patente, ha sconvolto l’intera comunità di San Giuseppe Jato. Il pensionato stava tranquillamente attraversando la strada quando è stato travolto dall’auto pirata all’incrocio tra via dello Stadio e via Matteotti. Soccorso in gravissime condizioni, è spirato poche ore dopo il ricovero all’ospedale Civico di Palermo. Il giovane automobilista, rintracciato dai carabinieri grazie alle telecamere di sicurezza, è ora indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso.
Ma oggi non c’è spazio per la rabbia. Tutti ricordano con affetto la figura dello “zio Totò”, instancabile lavoratore e amico di giovani e anziani. Un uomo integerrimo e profondamente buono, che da oggi veglierà dal cielo sulla sua amata città con gli occhi lucidi e il sorriso sornione di sempre.