Stop al Reddito di Cittadinanza: termina il sussidio per altre 32mila famiglie
Dal 1° settembre parte la sospensione del Reddito di Cittadinanza per i percettori "occupabili" senza figli minori o disabili a carico

Con un sms da parte dell’INPS, oltre 32mila nuclei familiari stanno ricevendo in questi giorni la comunicazione della sospensione del Reddito di Cittadinanza a partire dal 1° settembre 2023. Si tratta di percettori del sussidio considerati “occupabili”, ovvero senza la presenza di figli minori, disabili od over 60 all’interno del nucleo familiare.
Comunicazione INPS: stop reddito di cittadinanza per 32mila nuclei
La sospensione dopo 7 mensilità nel 2023 per i nuclei familiari “occupabili” rientra nella nuova normativa introdotta dal Governo Meloni con la Legge di Bilancio 2023, che prevede lo stop al Reddito di Cittadinanza per coloro che possono lavorare e che non vivono situazioni di particolare disagio sociale. econdo i dati diffusi dall’INPS, entro la fine dell’anno la misura del Reddito di Cittadinanza verrà sospesa per oltre 240mila nuclei familiari, di cui 40mila riceveranno la comunicazione di sospensione entro il mese di dicembre.
Sospensione del sussidio per i percettori “occupabili”
La stretta al Reddito di Cittadinanza per gli “occupabili” rientra nella strategia del Governo di riformare il sussidio, ritenendolo poco efficace nel reinserimento lavorativo e nella lotta alla povertà. L’obiettivo è rendere il Reddito di Cittadinanza uno strumento rivolto solo alle fasce più fragili della popolazione non in condizioni di lavorare. Al posto del sussidio, il Governo sta studiando misure alternative di politica attiva come corsi di formazione e reinserimento lavorativo, per evitare che gli “occupabili” finiscano nel baratro della povertà con la perdita del Reddito di Cittadinanza. Si punta a rafforzare il sistema dei Centri per l’Impiego per aiutare chi può lavorare a trovare un’occupazione.
Strategia del Governo per riformare il sussidio
La sospensione del Reddito di Cittadinanza per gli “occupabili” senza carichi familiari è una misura che mira a rendere il sussidio più equo e sostenibile per le casse dello Stato. Secondo i dati INPS la spesa complessiva per il Reddito di Cittadinanza nel 2022 è stata di circa 8 miliardi di euro. Con le nuove norme introdotte dal Governo Meloni, si punta a ridurre la spesa di almeno 1 miliardo nel 2023.
Il M5S: “Danno economico e sociale”
“Dato che il Ministro Lollobrigida ritiene che i poveri mangiano meglio dei ricchi, sarà certamente fiero del fatto che da oggi migliaia di famiglie siciliane, insieme agli oltre 32850 nuclei sparsi in tutta Italia che hanno beneficiato del reddito di cittadinanza, da oggi, con un SMS potranno mangiare ancora meglio, essendo ancora più poveri. Non potendo quindi contare sulla sensibilità del governo Meloni che continua la sua guerra ai poveri e non alla povertà, rinnoviamo l’appello al Presidente della Regione Schifani e all’Assessore al ramo Albano, che ha già mostrato disponibilità e sensibilità su questo tema, affinché attivi quantomeno il programma GOL per assicurare formazione e lavoro alle fasce più deboli della Sicilia. La fame non aspetta. Invito provocatoriamente il Ministro Lollobrigida in Sicilia per vedere con i suoi occhi il danno economico e sociale che questo governo ha scelto deliberatamente di compiere abolendo il reddito di cittadinanza. Il governo Meloni dimostra tutta la sua insensibilità su questo tema utilizzando nuovamente lo strumento dell’SMS”. A dichiararlo è il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola a proposito del nuovo SMS che cancella definitivamente il Reddito di Cittadinanza per altre migliaia di famiglie siciliane.
“Rischio di una bomba sociale”
“C’è il rischio di una vera e propria bomba sociale – sottolinea Di Paola – perché quando di punto in bianco togli il pane alle persone, non ne esce mai nulla di buono. Il governo nazionale abolendo il rdc ha lasciato tutta la questione alle Regioni, quasi tutte governate dal centrodestra, ai sindaci e ai servizi sociali comunali che già fanno quotidianamente miracoli. Il Presidente Schifani, al pari di altri presidenti di regione, sapeva da mesi che il governo nazionale avrebbe eliminato il reddito di cittadinanza ma non si è fatto trovare pronto e non ha attuato nessuno strumento alternativo di sostegno al reddito e all’inclusione lavorativa. La Regione Siciliana faccia il possibile per evitare un disastro economico e sociale. Resta purtroppo il dato di fatto che solo il Movimento 5 Stelle è e rimane l’unica forza politica in Italia che dà voce agli ultimi, convinto com’è che nessuno debba restare indietro perché una società inclusiva è una società migliore – conclude Di Paola.