In Sicilia si rischia una vera e propria bomba sociale. Migliaia di cittadini dell’isola infatti si sono visti sospendere il Reddito di Cittadinanza, misura di contrasto alla povertà, in anticipo rispetto alla scadenza naturale. A partire dal giorno 1 agosto, in molti non riceveranno più il reddito.
Reddito di Cittadinanza sospeso, è allarme sociale
Il motivo è da ricercarsi nelle recenti modifiche apportate dal Governo Meloni attraverso la Legge di Bilancio 2023, che hanno di fatto tagliato il beneficio per diverse categorie di percettori. Già dal mese di luglio numerosi nuclei familiari siciliani si sono trovati senza il sussidio, fondamentale per arrivare a fine mese. E la situazione rischia di esplodere da un punto di vista sociale.
50mila siciliani rischiano di perdere il sussidio
In Sicilia sono numerosissimi i percettori del Reddito di Cittadinanza. Almeno 50mila rischiano di perdere il beneficio con largo anticipo rispetto alla scadenza naturale della misura, prevista per la fine del 2023. Si tratta nella grande maggioranza di cittadini tra i 18 e i 59 anni, quindi in età lavorativa, ma senza occupazione.
Proprio questa categoria è una delle più penalizzate dai tagli del governo. I nuclei familiari senza minori o disabili infatti avevano diritto solo a 7 mensilità di Reddito nel 2023. Ciò significa che chi lo percepiva da gennaio si è già visto sospendere l’accredito; chi lo ha ottenuto a febbraio, marzo o aprile, lo perderà nelle prossime settimane.
Le pesanti conseguenze sociali
Le conseguenze sociali rischiano di essere pesanti. Parliamo di decine di migliaia di famiglie monoreddito che improvvisamente si trovano senza entrate. Come potranno queste persone pagare l’affitto, le bollette e acquistare beni di prima necessità? La sospensione del Reddito, unita all’inflazione galoppante che erode il potere d’acquisto, crea le condizioni per una vera emergenza povertà.
Meglio una abolizione graduale?
I servizi sociali, cui il governo demanderebbe l’assistenza di queste persone, difficilmente potranno farsi carico di una mole così ingente di richieste in tempi brevi. Intanto però le famiglie rimangono sole. E il rischio concreto è l’aumento della microcriminalità, con furti e rapine per disperazione. Già le cronache locali riportano diversi casi del genere. Situazioni che rendono le città meno sicure per tutti. Secondo molti, per questo sarebbe stato più saggio procedere a una abolizione graduale del Reddito di Cittadinanza, dando il tempo alle amministrazioni locali di attrezzarsi coi servizi sociali ed evitando di gettare sul lastrico migliaia di famiglie da un giorno all’altro.
Appello alle istituzioni per intervenire
Ora l’appello è rivolto proprio alle istituzioni affinché intervengano rapidamente per tamponare questa falla sociale. Servono fondi per garantire un minimo sostegno alimentare a chi non ha più nulla. E servono politiche attive del lavoro efficaci per aiutare queste persone a reinserirsi nel mondo produttivo. Lasciarle sole significherebbe abbandonare la Sicilia al rischio di gravissime tensioni sociali.