Andrea Purgatori è morto, reporter d’Inchiesta che si dedicò alle strage di Ustica
È scomparso Andrea Purgatori, il giornalista che ha dedicato la vita alla ricerca della verità

Il mondo del giornalismo è in lutto: ci ha lasciato Andrea Purgatori, morto a Roma a 69 anni dopo una breve ma fulminante malattia. Una grave perdita per l’informazione italiana, che con lui vede scomparire uno degli ultimi baluardi del giornalismo d’inchiesta.
Nato nella Capitale nel 1953, Purgatori aveva mosso i primi passi della sua prolifica carriera al Corriere della Sera, cimentandosi fin da subito in delicate inchieste su terrorismo, servizi segreti e criminalità organizzata. Il suo stile inconfondibile, fatto di reportage accurati e scrittura avvincente, ha acceso i riflettori su alcuni dei gialli più intricati della storia repubblicana.
In particolare, Purgatori dedicò anni di lavoro certosino per arrivare alla verità sulla strage di Ustica, costellata di silenzi e depistaggi. I suoi articoli contribuirono in modo determinante a squarciare il velo di omertà su quel tragico episodio e ad accertare le responsabilità di chi tentò di insabbiarlo.
Dopo l’esperienza al Corriere, Purgatori aveva portato il suo stile inconfondibile anche sul piccolo schermo: su La7 conduceva il programma Atlantide, apprezzato dagli spettatori per i rigorosi approfondimenti storici. Purgatori sapeva raccontare il passato con il piglio del reporter, svelandone luci e ombre.
Sceneggiatore prolifico, aveva scritto film per il cinema e fiction di successo per la Rai. Tra i suoi ultimi lavori, la partecipazione al documentario “Vatican Girl” sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, altro giallo su cui Purgatori non smise mai di cercare la verità.
“Una mente brillante, uno degli ultimi baluardi del giornalismo d’inchiesta”, lo piangono i familiari, sconvolti da una perdita tanto prematura e improvvisa. Il vuoto lasciato da Purgatori è incolmabile: se ne va un maestro coraggioso e integerrimo, che ha saputo formare intere generazioni di reporter.