A sei mesi dalla scomparsa, fratel Biagio Conte è ancora una presenza viva e tangibile a Palermo, la città che ha amato e servito per tutta la vita. Il missionario laico che ha dedicato l’esistenza ai poveri continua a vivere nel ricordo e nell’affetto delle tante persone che ogni giorno si recano alla Cittadella, il luogo da lui fondato, e sostano in preghiera sulla sua tomba. Una tomba caratterizzata da una lastra in marmo verde, dono di un artigiano di Ragusa, che raffigura un sorridente fratel Biagio. Ed è proprio quel sorriso, insieme alla sua eredità di amore, che non smette di illuminare Palermo e i palermitani.
“Pino Puglisi e Biagio Conte sono scesi in campo come Rosalia per testimoniare un Dio che scende in campo”, ha detto l’arcivescovo Lorefice, sottolineando come Biagio sia ancora una presenza viva in città. Alla Cittadella, dove è stato allestito il carro trionfale di Santa Rosalia, simbolo di integrazione tra ultimi e istituzioni. E sono proprio gli “ultimi”, i fratelli che Biagio ha accolto e amato, a sentire ancora la sua vicinanza. “Era davvero un fratello per me”, racconta commosso Agostino al quotidiano l’Avvenire. Una vicinanza che va oltre la morte, come testimoniano i tanti episodi riferiti da chi lo ha conosciuto.
Don Pino Vitrano, che con Biagio ha condiviso una vita intera, portando avanti l’opera della Cittadella, non ha dubbi: “Lo sento accanto a me, è qui con noi”. Una presenza viva che si manifesta nei momenti di necessità, nei segni della Provvidenza, nelle persone che continuano a prendersi cura degli ultimi.
Il dottor Russo ricorda ancora il bigliettino che Biagio distribuì all’università quando lo incontrò: “Ognuno di noi ha una missione”. E quella missione di speranza Biagio la porta avanti anche ora, con la sua testimonianza. “Non potrò mai dimenticare quando scoprimmo della sua malattia, fu un momento durissimo. Eppure Biagio è qui, vicino a noi”.
Anche don Francoforte, che sta combattendo la stessa battaglia contro il cancro, sente Biagio al suo fianco: “Non mi sento orfano, continuo a godere della sua amicizia e comunione”. Un’eredità di coraggio, gioia e speranza chefa sentire Biagio ancora presente nelle storie e nei cuori di Palermo.
Nella sua stanza alla Cittadella, dove tutto è rimasto intatto, si respira ancora la sua essenza. Un profumo di fiori che si mescola alla commozione di chi entra in quel luogo. Biagio non se n’è andato davvero: il rumore del suo sorriso è ancora vivo nel giardino della Cittadella, tra la sua gente, nella città che ha servito e che continuerà ad amare attraverso l’impronta indelebile del suo messaggio di pace, carità e fratellanza.