Negli ultimi giorni si moltiplicano le segnalazioni di squali avvistati lungo le coste siciliane. Tra i tanti video diventati virali sui social, quello di un bagnante “inseguito” da uno squalo azzurro a Oliveri, in provincia di Messina. L’animale, in realtà, non sembrava interessato all’uomo e stava probabilmente solo cercando di prendere il largo dopo un pasto, non riuscendo però a nuotare bene. La notizia, però, ha scatenato una vera psicosi tra i bagnanti dell’isola, preoccupati da quella che viene definita da alcuni come un’“invasione di squali”.
Tanti avvistamenti in Sicilia di squali, perchè?
In realtà, spiegano gli esperti, non c’è motivo di allarmarsi. Gli squali azzurri, come quello del video, sono animali innocui per l’uomo e la loro presenza indica un buono stato di salute del mare. «Gli squali sono sempre stati presenti nei nostri mari, ma fino a qualche anno fa gli avvistamenti erano solo curiosità scientifiche e non finivano in rete», spiega Marco Toccaceli, biologo marino. «L’amplificazione mediatica che questi animali hanno ottenuto sui social ha però amplificato anche la psicosi».
Se è vero che negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli incontri con squali in Sicilia, non c’è quindi motivo di pensare che gli animali siano diventati più aggressivi o che la loro popolazione sia aumentata a dismisura. «Gli squali ci sono sempre stati, non vogliamo perdere la loro bellezza. Dobbiamo solo imparare a rispettarli», commenta Toccaceli. Sono molte le soluzioni proposte dagli scienziati per educare i bagnanti e combattere queste false credenze: campagne di sensibilizzazione, informazione sui lidi su come comportarsi in caso di avvistamento, aumentare la consapevolezza dell’ambiente marino.
Cosa fare in caso di incontro con uno squalo?
Se ci si trova faccia a faccia con uno squalo, la cosa migliore da fare è mantenere la calma, uscire dall’acqua e chiamare il numero di emergenza. Gli attacchi di squali all’uomo sono rari e avvengono quasi sempre per un errore di identità del predatore o se l’animale si sente minacciato. «Gli squali azzurri attaccano raramente l’uomo e solo se spaventati. Il riscaldamento climatico non ha aumentato la loro voracità o numero», puntualizza Toccaceli.
Altre minacce marine più pericolose degli squali
Paradossalmente, in mare sono molto più pericolose le meduse, i pesci alieni o i pesci scorpione, dai colori sgargianti e che possono attirare i bagnanti: il loro veleno può risultare letale. Anche in questo caso, la chiave è informare adeguatamente i bagnanti su come comportarsi. In definitiva, quello degli squali non sembra essere un “problema” e non c’è motivo di rinunciare alle belle giornate al mare. Basta informarsi, mantenere la calma ed essere consapevoli di trovarsi in un ambiente naturale che ospita anche altre specie. Con un po’ di accortezza e rispetto per gli abitanti del mare, anche gli avvistamenti più ravvicinati possono diventare un’esperienza affascinante.