Vincenzo Lattuca, il fratello di Gessica scomparsa nel 2018 muore per presunta overdose. Era indagato per l’omicidio della sorella.
Vincenzo Lattuca deceduto al pronto soccorso
Vincenzo Lattuca, il fratello della ragazza scomparsa nel nulla nell’agosto 2018, è deceduto questa notte al pronto soccorso. Aveva 43 anni. Secondo una prima ricostruzione la morte sarebbe avvenuta per una overdose di droga. La procura di Agrigento è stata informata dei fatti e sta valutando se disporre l’autopsia. Della vicenda se ne sta occupando la Squadra mobile.
Indagato per l’omicidio della sorella Gessica
Vincenzo Lattuca, nelle scorse settimane, era stato iscritto nel registro degli indagati proprio per l’omicidio della sorella Gessica, la ventisettenne sparita nel nulla nel 2018. Secondo l’ipotesi degli inquirenti il delitto sarebbe maturato a margine di una lite. E’ morto il favarese Vincenzo Lattuca, 43 anni, da alcune settimane indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa della sorella Gessica, la ragazza di 28 anni, di cui si sono perse le tracce dal 12 agosto del 2018. L’uomo, ieri sera, è giunto cadavere al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio”.
Nessuna pista esclusa nelle indagini
Le indagini della Squadra Mobile di Agrigento, coordinate dalla Procura della Repubblica, non escludono per ora nessuna pista. Enzo Lattuca potrebbe essere deceduto a causa di un’overdose. Importanti saranno gli esiti degli esami tossicologici che saranno effettuati nelle prossime ore. Sul corpo del 43enne favarese, comunque, da una prima ispezione cadaverica non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. Lattuca sarebbe stato soccorso in strada, a Favara, e con un’ambulanza trasportato al presidio ospedaliero di contrada “Consolida”, dove è giunto privo di vita. Al nosocomio agrigentino si sono portati i poliziotti della sezione Volanti e i carabinieri della Radiomobile di Agrigento e della Tenenza di Favara.
Disperazione tra i familiari e gli amici della vittima
Scene di strazio e disperazione quando all’ospedale sono arrivati una trentina di familiari, parenti e amici della vittima.