Un solo punto, un solo risultato, l’ultima partita della stagione. A volte il calcio è strano e l’epilogo del campionato del Palermo ne è la dimostrazione con l’inaspettato pareggio contro un apparente condannato Brescia. Una sola partita che ha segnato una sola stagione. Partita come matricola neo promossa dalla Serie C, la scorsa estate la squadra rosanero era considerata da esperti di risultati, statistiche e previsioni sul calcio, dagli appassionati di pronostici che conoscono recensioni degli operatori di scommesse e piattaforme di pronostici, una delle mine vaganti del campionato. Una squadra cioè che avrebbe potuto lottare per un posto nei playoff ma senza l’obbligo di ottenere il risultato. In qualche modo è quanto poi accaduto e sebbene ci sia la grande soddisfazione di essersi riaffacciati nella Seconda Serie italiana dopo gli anni terribili tra Serie D e Serie C, l’epilogo stagionale non può che lasciare un po’ di amaro in bocca, con una gioia sfumata proprio negli ultimi novanta minuti del lungo campionato di Serie B.
Campionato tra luci e ombre
È vero, l’ultima fotografia della stagione del Palermo racconta di una amara delusione. Ma bisogna fare un passo indietro a inizio stagione e riconsiderare come era partita la squadra, quali erano gli obiettivi e la programmazione societaria e le difficoltà iniziali nel preparare e organizzare la squadra per un campionato di vertice, o quantomeno adeguato al prestigio del club. E in effetti gli obiettivi iniziali della proprietà erano quelli del mantenimento della categoria, ottenuto tra l’altro con largo anticipo. Ma ciò non è bastato ai tifosi che hanno accusato la squadra di avere avuto poco mordente e all’allenatore Eugenio Corini di non essere stato in grado di superare i propri limiti tecnici che troppe volte hanno frenato la corsa della squadra. Sì, perché il copione visto contro il Brescia nell’ultima partita di campionato è quello che si è ripetuto tante volte in stagione determinando un campionato altalenante e troppo disomogeneo nei risultati. Addirittura si può dire che il Palermo abbia buttato un mese e mezzo di campionato nella parte iniziale quando ha raccolto solo 9 punti nelle prime dieci partite. Un handicap pesante da portarsi sulle spalle di un’intera stagione. Ma è anche vero che si è parlato di campionato altalenante. E infatti dopo le prime dieci gare con più ombre che luci il Palermo ha dato segnali di grande ripresa incassando solo due sconfitte da ottobre a inizio febbraio. Poi c’è stato un click, una specie di sliding door. Ed è la sconfitta per 2-0 contro il Genoa. Di lì fino alla fine del campionato i rosanero conquistano solo 2 vittorie e 9 pareggi. Un calo di prestazioni che mette la squadra in bilico nella lotta tra i playoff e che la vede esclusa proprio nella gara decisiva contro il Brescia, a sua volta alla disperata ricerca di punti per evitare la retrocessione diretta in C.
Al di là del risultato sportivo bisogna però sottolineare che il Palermo è pur sempre una neo promossa che ha bisogno di ritrovare una propria identità. E lo ha iniziato a fare con un campionato comunque sempre protagonista nella parte sinistra della classifica. La delusione da parte dei tifosi non può essere negata ma non si può certo parlare di fallimento sportivo.
Il futuro del Palermo
E per il futuro? È naturale che l’obiettivo del Palermo sia la Serie A e la società sta già lavorando al secondo anno di progetto. Lo farà ancora con Corini in panchina e, nella prossima sessione di calciomercato, rinforzando l’organico per fare un salto di qualità. D’altronde alla proprietà dei rosanero le risorse economiche non mancano per nulla e, dall’altra parte, la base della rosa è già buona con giocatori di livello, sia qualitativamente che mentalmente. La prossima estate, dunque, ci si aspetta l’arrivo di innesti titolari di categoria e giocatori che possano dare profondità alla rosa senza dover rinunciare a nulla. La delusione dell’esclusione dai playoff è ormai messa alle spalle e già si programma il prossimo anno pianificando le strategie di mercato con un organico tecnico già pronto. Un futuro, dunque, che vede come obiettivo principale quello della risalita in Serie A e, da parte dei tifosi, la speranza che questo futuro sia più “roseo” che nero.