Un nuovo ciclone si sta sviluppando nell’Africa settentrionale e si dirige verso la Sicilia dalla Tunisia. Previsto per lunedì, dovrebbe colpire principalmente le regioni meridionali e del Nord-Ovest, portando ulteriori precipitazioni. Meno intenso del precedente, che aveva interessato l’Emilia-Romagna e le Marche, dovrebbe esaurirsi rapidamente. Tuttavia, l’area di bassa pressione sul Mediterraneo potrebbe causare ulteriori piogge sulla penisola in uno scenario che richiede ancora attenzione, afferma Silvio Davolio, dell’Istituto delle scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna.
Il ciclone sta arrivando dall’Africa settentrionale
“Simile al precedente, il ciclone si sta sviluppando nell’Africa settentrionale e raggiungerà il Mediterraneo dalla Tunisia”, spiega l’esperto di meteorologia e fisica dell’atmosfera. Tuttavia, “non ha nulla in comune con il precedente ciclone”. Quest’ultimo, infatti, “aveva raggiunto l’Italia centro-settentrionale, causando forti piogge su Emilia-Romagna e Marche. Il nuovo ciclone”, dice Davolio, “sembra meno intenso e dovrebbe colpire principalmente Sicilia, Sardegna e Nord-Ovest, in particolare Liguria e Piemonte, per poi dissiparsi”. In generale, “persiste una condizione di bassa pressione sul Mediterraneo, favorevole alla formazione di precipitazioni anche sull’Emilia-Romagna. Non si prevedono fenomeni particolarmente intensi, sebbene siamo ancora in una situazione di emergenza”. Le previsioni attuali sono “molto incerte” e “solo nei prossimi giorni sarà possibile avere un quadro più preciso”.
Non dovremmo essere sorpresi o spaventati dal fatto che un ciclone arrivi sull’Italia a metà maggio. “La parola ciclone spaventa l’opinione pubblica, ma”, osserva Davolio, “il ciclone è una struttura dinamica dell’atmosfera comune nel Mediterraneo e in alcuni casi può essere associata a eventi intensi”. In particolare, “il Mediterraneo è l’area del mondo in cui i cicloni sono molto comuni e noti. I più intensi si verificano in inverno, ma possono essere presenti fino a maggio. In estate, invece, sono deboli”.
Abbondanza di pioggia insolita per la stagione
L’arrivo di un ciclone in una stagione intermedia come la primavera non è quindi straordinario, mentre “è insolita l’abbondanza di pioggia che l’ultimo ciclone è riuscito a scaricare sull’Emilia-Romagna. Questo”, prosegue l’esperto, “è avvenuto perché sin dalla sua formazione il ciclone conteneva già umidità acquisita dalle regioni tropicali e ne ha raccolta ulteriormente nel Mediterraneo. Le intense precipitazioni si sono poi abbattute su un terreno saturo, in un’area già colpita da un’alluvione recente”. Riguardo al legame con i cambiamenti climatici, Davolio osserva che gli strumenti per stabilire una connessione di causa-effetto in relazione a un singolo evento non sono ancora disponibili. “Gli scenari”, conclude l’esperto del Cnr, “indicano che i cicloni mediterranei violenti, come quello appena passato, potrebbero diventare più frequenti rispetto al passato. Si tratta di una questione di probabilità”.