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Diretta Sicilia > Cronaca > Bonus edilizi con mega truffa, sequestro da 2 miliardi di euro anche in provincia di Palermo
Cronaca

Bonus edilizi con mega truffa, sequestro da 2 miliardi di euro anche in provincia di Palermo

Ultimo aggiornamento: 13/05/2023 - 08:44
di Redazione Web
Pubblicato 13 Maggio 2023
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lettura in 3 minuti
Bonus edilizi con mega truffa, sequestro da 2 miliardi di euro anche in provincia di Palermo

Palermo – Nell’ambito dell’operazione “Capisci Ammè”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, la Guardia di Finanza ha eseguito un nuovo decreto di sequestro preventivo per oltre 704 milioni di euro, coinvolgendo 18 società e 4 persone fisiche in diverse province, tra cui anche Palermo. Si tratta di somme guadagnate dagli indagati grazie a presunte truffe riguardanti i bonus edilizi, come il bonus facciata o il superbonus 110%.

L’operazione, avvenuta il 22 marzo scorso, ha visto l’impiego di 150 finanzieri in 18 province, portando al sequestro di cassetti fiscali contenenti crediti d’imposta per oltre 1,5 miliardi di euro e all’arresto di 10 persone coinvolte nella truffa. I militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria hanno collaborato con l’Agenzia delle Entrate di Roma per disattivare l’accesso ai cassetti fiscali incriminati.

I crediti d’imposta sequestrati, ritenuti inesistenti, sono stati generati e/o compravenduti nel 2022 dal sodalizio criminale, ormai smantellato. Le società e le persone fisiche coinvolte sono risultate insistenti nelle province di Milano, Pavia, Imperia, Ferrara, Napoli, Caserta, Avellino, Salerno, Benevento, Taranto, Brindisi e Palermo. Essi sono stati identificati come evasori totali, inadempienti a ogni obbligo dichiarativo fiscale, con società e ditte inattive o intestate a persone nullatenenti all’Anagrafe tributaria.

Con il completamento dell’ultima fase di questa complessa indagine penale, i falsi crediti d’imposta accertati dalle Fiamme Gialle astigiane e sottoposti al vincolo giudiziario del sequestro preventivo, per scongiurare possibili danni rilevanti al bilancio pubblico, ammontano a ben 2 miliardi e 200 milioni di euro.

I provvedimenti reali non sono stati impugnati e sono ormai divenuti definitivi. Le misure cautelari personali applicate agli indagati sono state confermate dal Tribunale del Riesame di Torino.

L’attività investigativa rappresenta l’apice delle articolate indagini e accertamenti tipici della Guardia di Finanza, unico organo specializzato di polizia giudiziaria economico-finanziaria operante a tutela del Bilancio dell’UE, dello Stato e degli Enti locali. La missione istituzionale del Corpo mira, nel caso specifico, a prevenire e contrastare le illecite condotte che pregiudicano il corretto impiego delle ingenti risorse pubbliche erogate per contribuire al rilancio dell’economia e al sostegno delle iniziative di riqualificazione energetica e di transizione ecologica.

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