Archivi digitali: a cosa servono e come funzionano

Prima dell’avvento del computer l’archiviazione dei documenti cartacei veniva fatta manualmente tramite dei raccoglitori che servivano per proteggerli e per tenerli in ordine. Grazie alla conservazione nei raccoglitori posti in ordine alfabetico o numerico i documenti di interesse potevano essere consultati dagli utenti in qualsiasi momento. Con l’introduzione di internet i documenti cartacei sono stati archiviati in formato file ed oggi è possibile reperirli e consultarli in modo molto più veloce rispetto al passato. L’archivio digitale consiste in una banca dati online in cui vengono salvati diversi tipi di documenti come: atti, libri, fotografie, relazioni, video, verbali, libri contabili e tanto altro materiale editoriale. L’utente in qualsiasi momento potrà consultare tutti i documenti presenti negli archivi del web pubblici o privati. Sorprendentemente tra i documenti digitali più consultati ci sono quelli dei portali dedicati al gioco in cui è presente un archivio risultati 2023 e anni precedenti dove è possibile prendere visione delle estrazioni del Superenalotto degli ultimi 90 giorni (tempo massimo per riscuotere un premio vinto). Avendo a disposizione un PC, ognuno di noi può costruire un suo archivio digitale in cui conservare documenti ed altri materiali di interesse

L’archivio digitale per facilitare le ricerche

Gli archivi digitali sono nati e si sono sviluppati grazie ad imprese, enti di formazione ed enti culturali che hanno deciso di condividere con gli utenti del web diversi materiali. L’archiviazione è utile per effettuare delle ricerche storiche che consentano a studenti e imprese di acquisire notizie su edifici storici o su altre importanti realtà territoriali. Attraverso la consultazione degli archivi digitali si acquisiscono anche importanti informazioni che riguardano dati anagrafici e situazione finanziaria di alcuni soggetti pubblici o privati. Per il funzionamento ottimale di un archivio digitale occorre adeguare software e altri processi che ne consentono l’accesso creando altresì delle password alfanumeriche per ostacolare eventuali attacchi da parte degli hacker.

Gli archivi digitali più importanti d’Italia

Tra gli archivi digitali più importanti d’Italia spiccano gli archivi storici, una fonte importante di informazioni per chi vuole conoscere la storia del nostro Paese. Archivi storici istituzionali sono: l’Archivio Centrale di Stato, l’archivio di Stato di Bologna, l’archivio di Stato di Firenze e l’archivio di Stato di Napoli. Anche istituzioni importanti come la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica hanno il loro archivio storico. Oltre agli archivi digitali delle PA ci sono quelli di famose imprese private, testate giornalistiche ed enti che hanno fatto la storia del nostro Paese, tra questi ricordiamo l’archivio dell’Olivetti, dell’Enel, dell’Ansaldo, di Prada e del Corriere della Sera. Come abbiamo detto nei paragrafi precedenti, gli archivi digitali non servono soltanto ad ordinare documenti ma anche a catalogare fotografie e filmati, un esempio di questi archivi lo ritroviamo nelle Teche Rai, nell’archivio storico Luce, che vanta 4 mila ore di filmati e circa 400 mila fotografie, e nell’archivio Alinari che custodisce documentari su storia, tradizioni popolari, arte e paesaggio.

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