Stamattina i Carabinieri di Palermo hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti della preside, del vicepreside e dell’Istituto Comprensivo “G. Falcone” del quartiere ZEN di Palermo e di un professionista. Le accuse sono di corruzione e peculato per aver gestito in maniera illegale i fondi pubblici destinati alla scuola.
L’indagine, denominata “La Coscienza di Zen-O” e coordinata dalla Procura Europea, ha documentato come la dirigenza scolastica abbia falsificato la presenza degli studenti per accedere ai finanziamenti europei dei progetti PON, in realtà mai realizzati. Dagli accertamenti è inoltre emerso che la preside e il vicepreside utilizzavano per scopi personali i fondi destinati alla mensa scolastica e i dispositivi tecnologici acquistati per gli studenti.
Gravi anche le accuse di corruzione per aver affidato in maniera illegale la fornitura di materiale tecnologico ad un’unica azienda, in cambio di tangenti sotto forma di dispositivi di ultima generazione. Le condotte degli indagati, secondo gli inquirenti, denotano una strumentalizzazione della funzione pubblica per meri interessi personali, in spregio alle necessità degli studenti e alle logiche di buon andamento dell’istituzione scolastica.
Le indagini proseguono per chiarire i contorni della vicenda e identificare eventuali altri responsabili.