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Il Cannolo siciliano tra i cibi italiani più amati dai turisti del 2023

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Il cannolo siciliano si conferma uno dei piatti più conosciuti e apprezzati dai turisti italiani, come rivelato da una recente indagine condotta da Roberta Garibaldi, autrice del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023. Il dolce siciliano è seguito a ruota dalle celebri arancine, entrambi prodotti simbolo della cucina siciliana.

Il rapporto, realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, sarà presentato a maggio. Garibaldi, presidente dell’associazione, è anche professoressa di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo e vicepresidente della Commissione Turismo dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).

L’indagine si basa su un campione rappresentativo di 1.500 turisti italiani, suddivisi per genere, età e regione di residenza. I dati sono stati raccolti nel gennaio 2023.

Le categorie più menzionate dagli intervistati sono vini, carni e salumi, pasta e formaggi. Il vino risulta essere il prodotto più identificativo per il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, oltre a figurare nel podio di numerose altre regioni italiane. Tuttavia, alcuni territori faticano a identificare un piatto rappresentativo delle proprie tradizioni enogastronomiche.

Emilia-Romagna si aggiudica il primo posto nella classifica, con l’80% degli intervistati in grado di indicare almeno un piatto tipico della regione, come il tortellino (39%) e la piadina (17%). Al secondo posto troviamo la Campania (77%), con la pizza (37%) e la mozzarella di bufala campana (18%). La Sicilia si piazza al terzo posto con il 76%, grazie al cannolo (23%) e alle arancine (18%), piatti che continuano a fare la storia della gastronomia e pasticceria mondiale.

“Prodotti e specialità enogastronomiche sono potenti strumenti di marketing territoriale in grado di promuovere una destinazione e costituire un elemento chiave attorno cui costruire l’offerta turistica”, afferma Roberta Garibaldi. L’indagine evidenzia un quadro eterogeneo: alcune regioni possono sfruttare la riconoscibilità delle proprie specialità per aumentare l’attrattività come meta enogastronomica, mentre altre necessitano di un’azione volta a incrementare la conoscenza delle proprie offerte, spesso già note al pubblico ma non immediatamente associate al territorio di origine.

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Redazione Web

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