Morire per una banale carie dentale. Sarebbe avvenuto a Palermo dove il palermitano Francesco Santoro, 46 anni, è deceduto all’ospedale Villa Sofia a causa di una grave setticemia. Secondo quanto ricostruito da Repubblica Palermo, il 46enne era stato ricoverato dopo aver accusato dolori alla mascella destra e, nonostante fosse stato visitato da uno specialista di Odontostomatologia, era stato dimesso con la prescrizione di alcuni farmaci.
Secondo i familiari del 46enne, assistiti dai legali Domenico Cancemi e Rosanna Siino, entrambi del Foro di Palermo, però, il paziente era già in setticemia al momento della dimissione e i medici non se ne sarebbero accorti. Solo due giorni dopo, durante una visita in un centro dialisi di Palermo, i medici si resero conto che il paziente aveva sviluppato una setticemia e necessitava di un ricovero urgente.
Il 24 marzo, quindi, Santoro fu nuovamente ricoverato, questa volta in codice giallo presso l’ospedale Cervello. Tuttavia, la situazione peggiorò e il paziente fu intubato e sedato. Dopo due settimane di agonia, il 7 aprile, Francesco Santoro morì all’ospedale Villa Sofia.
La famiglia del paziente ha presentato un esposto alla procura di Palermo, chiedendo il sequestro della cartella clinica e denunciando un presunto caso di malasanità. Secondo l’esposto, i medici avrebbero commesso errori nella diagnosi e nel trattamento del paziente, lasciandolo morire per una banale carie dentale.
L’azienda Villa Sofia-Cervello ha avviato le attività di verifica interna per capire quanto accaduto. L’azienda Villa Sofia-Cervello,
contattata da Repubblica, si limita a
replicare che «il commissario straordinario avvierà tempestivamente le
attività finalizzate all’ottenimento
di apposito audit degli eventi rappresentati».