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Diretta Sicilia > Cronaca > Due famiglie sterminate, «Tachimetro fermo a 190km all’ora»
Cronaca

Due famiglie sterminate, «Tachimetro fermo a 190km all’ora»

Ultimo aggiornamento: 28/03/2023 - 18:26
di Redazione Web
Pubblicato 28 Marzo 2023
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lettura in 4 minuti
Due famiglie sterminate, «Tachimetro fermo a 190km all'ora»

Il tachimetro della 159 fermo a 190 km/h. È questo uno degli indizi da cui partono le indagini sull’inferno di Custonaci che è costato la vita a 6 persone. Una delle ipotesi al vaglio è che l’Alfa 156 abbia tentato un sorpasso azzardato in un punto dove l’asfalto ha un avvallamento e sia decollata andando a colpire il Fiat Doblò.

Le indagini sulla dinamica dell’incidente sono ancora in corso, ma sembra che l’eccessiva velocità dell’automobile guidata da Cipponeri possa aver contribuito alla tragedia. Il tachimetro dell’Alfa Romeo guidata dall’uomo, tra le vittime dello schianto, si è fermato a 190 km/h dopo l’impatto. Gli inquirenti stanno verificando se le auto, sottoposte e sequestro giudiziario, fossero state modificate. Le autorità hanno anche disposto l’autopsia sui corpi dei due conducenti e l’esito degli esami tossicologici saranno a disposizione degli investigatori tra due settimane.

«Non c’è rimasto più nessuno, sono morti tutti. Matteo, Maria Grazia e Danilo. Non so cosa fare, non riesco nemmeno ad entrare in casa» dice una parente della famiglia
Cataldo, morta domenica sera nel terribile incidente. Hanno perso la vita ancha Matteo Schiera, la moglie Anna Rosa Romancino Schiera. Erano tutti sul Fiat Doblò di ritorno da una domenica al mare a San Vito Lo Capo. La loro auto si è scontrata frontalmente con l’Alfa 156 guidata da Vincenzo Cipponeri. Anche lui è morto, mentre l’amica Maria Pia Giambona è in condizioni disperate all’ospedale di Trapani. La donna è stata sottoposta ad un intervento chirurgico e si trova ancora in prognosi riservata.

La famiglia di Carini aveva già perso un familiare negli anni scorsi in circostanze tragiche. «Dieci anni fa Giampiero, un altro figlio di Matteo e Maria Grazia, è annegato in mare poco distante da qui — racconta il nipote Salvatore a Repubblica — L’unica consolazione è che ora sono tutti di nuovo insieme». Salvatore domenica era con loro a San Vito Lo Capo ed è salvo solo perché la famiglia Cataldo aveva deciso di invitare anche altri due cugini, Matteo Schiera e la moglie Anna Rosa Romancino Schiera. «Di solito viaggiamo con la stessa auto, ma domenica c’erano anche altri due parenti e quindi io e mia madre abbiamo preso un’altra auto. — racconta Di Girolamo — Siamo salvi solo perché al ritorno mi sono fermato a fare benzina. Mi sono passati avanti e ci siamo salvati».

La famiglia Cataldo e i coniugi Schiera da qualche anno vivevano a Carini. Si erano trasferiti da Palermo. Matteo Cataldo dopo
una vita da tecnico dei frigoriferi era in pensione. A volte aiutava il figlio Danilo nello stesso lavoro.

Vincenzo “Enzo” Cipponeri, 44 anni, di Custonaci era padre di due figli, una ragazza di 21 anni e un bambino di 9 anni. Molto conosciuto a Custonaci, era un operaio, da qualche anno senza un lavoro fisso. Per dieci anni e fino al 2019 aveva infatti lavorato in una segheria e poi svolto lavori saltuari. A bordo dell’Alfa Romeo 156 viaggiava con una amica, Maria Pia Giambona, 34 anni anche lei di Custonaci, unica superstite. I funerali di Vincenzo Cipponeri si terranno giovedì, alle 10,30 al santuario Maria Santissima di Custonaci. Non è ancora stata decisa
la data delle esequie per la famiglia
Schiera e per i Cataldo.

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