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Cronaca

Scandalo siciliano, appalti assegnati agli “amici”, indagati funzionari e imprenditori palermitani e agrigentini

Ultimo aggiornamento: 07/03/2023 - 10:24
di Redazione Web
Pubblicato 7 Marzo 2023
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lettura in 5 minuti
Scandalo siciliano, appalti assegnati agli "amici", indagati funzionari e imprenditori palermitani e agrigentini

La giuardia di Finanza di Trapani ha dato esecuzione a 6 provvedimenti cautelari con i quali il Gip di Marsala ha inflitto la temporanea interdizione dai pubblici uffici e il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione ad altrettanti pubblici ufficiali e privati imprenditori di origine agrigentina e palermitana, tutti gravemente indiziati, a vario titolo, di aver preso parte a episodi di corruzione e abuso d’ufficio, avvenuti presso il Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, negli anni 2020 e 2021.

Le indagini delle Fiamme Gialle di Castelvetrano dall’estate del 2020, hanno consentito di accertare molteplici irregolarità nella concessione di appalti pubblici da parte dell’Ente archeologico, constatando numerosi episodi illeciti a carico dell’allora direttore del Parco, due funzionari regionali e tre privati imprenditori.

Nel corso delle indagini, durate quasi due anni ed eseguite mediante incroci di banche dati, intercettazioni telefoniche, analisi di tabulati telefonici, telecamere occulte, accertamenti bancari e pedinamenti, i finanzieri hanno installato un “trojan” sul dispositivo cellulare in uso a uno degli imprenditori, legato all’ex Direttore del Parco da solidi e ben celati legami d’amicizia. Grazie al virus, la Guardia di Finanza, attivando il microfono del cellulare infetto, è riuscita a costruire un quadro probatorio di assoluto rilievo, utile a dimostrare l’esistenza, all’epoca delle indagini, di un sistema clientelare presso il Parco archeologico selinuntino, preordinato all’assegnazione di pubbliche commesse a un cartello d’imprese, perlopiù agrigentine, riconducibili alle figure dei tre imprenditori.

A fronte di una rotazione formale degli operatori economici chiamati a lavorare presso il Parco, si constatava che le imprese beneficiarie apparivano puntualmente riconducibili, per il tramite di soggetti “prestanome”, a fattuali poteri di gestione dei predetti imprenditori, legati all’allora Direttore da diretti e radicati rapporti di natura amicale. In tale contesto, si appurava che molte delle procedure di somma urgenza imbastite dall’Ente venivano scientemente e artatamente “a tavolino”, sulla base di rapporti collusivi tra i pubblici funzionari e le private imprese.

Nello specifico, si è acclarato che, a fronte dell’assegnazione di pubblici lavori, gran parte dei quali attribuiti in somma urgenza e attraverso uno strumentale utilizzo del MEPA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione), il responsabile dell’Ente percepiva dalle imprese affidatarie varie utilità, tra le quali opere di ristrutturazione presso abitazioni private nella disponibilità del Pubblico Ufficiale e di familiari di quest’ultimo, site nelle Province di Palermo ed Agrigento, ma anche interventi di trasloco, giardinaggio e disinfestazione presso i domicili.

Analoghi condotte corruttive venivano rilevati a carico del funzionario di Favara, il quale, in qualità di Rup di vari appalti contestati dalla Guardia di Finanza, facilitava l’illecita assegnazione delle commesse a favore di talune ditte, da queste ricevendo utilità monetarie e l’assunzione lavorativa di propri familiari.

Tra gli episodi illeciti maggiormente significativi, spiccano gli appalti legati ai lavori di adeguamento Covid-19 svolti presso il Museo del Satiro Danzante di Mazara del Vallo nel giugno 2020 e quelli relativi alla preparazione dell’evento di commemorazione dei Coniugi Tusa, tenutosi nel dicembre dello stesso anno presso l’area archeologica selinuntina.

Il Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria rappresenta uno dei più straordinari siti di interesse storico, culturale e artistico del Mediterraneo, classificandosi al primo posto in Europa per estensione territoriale, meta annuale di numerosi visitatori e studiosi provenienti da ogni parte del Mondo. Le investigazioni condotte dalla Compagnia Guardia di Finanza di Castelvetrano sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Marsala, culminate nell’odierna esecuzione dei provvedimenti cautelari, perseguono lo scopo di tutelare la legalità ed il buon andamento della Pubblica Amministrazione, garantendo parità di diritti alle imprese che, quotidianamente, scelgono di operare con correttezza e nel rispetto delle norme vigenti.

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