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Cronaca

Colpo a cosa nostra, operazione antimafia nel Palermitano: 13 arresti

Ultimo aggiornamento: 28/02/2023 - 09:36
di Redazione Web
Pubblicato 28 Febbraio 2023
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lettura in 2 minuti
Colpo a cosa nostra, operazione antimafia nel Palermitano: 13 arresti

Operazione antimafia questa mattina a Cefalù e San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo. (VIDEO IN FONDO ALL’ARTICOLO). Alle prime ore dell’alba di oggi, i carabinieri della Compagnia di Cefalù, coadiuvati nelle fasi esecutive dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia e dal Nucleo Cinofili del Comando Provinciale di Palermo, hanno dato esecuzione a 13 provvedimenti cautelari (5 in carcere e 8 agli arresti domiciliari) emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Le indagini hanno fatto emergere un grave quadro indiziario in ordine ai reati di associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. A carico di 4 dei 13 indagati è stata contestata l’appartenenza all’associazione mafiosa.

Il provvedimento scaturisce da un’articolata attività investigativa condotta nel biennio 2020-2022, che ha interessato i mandamenti mafiosi di Caccamo/Trabia (con particolare riferimento alle famiglie di Cerda e Termini Imerese) e quello di San Mauro Castelverde (con riguardo alle famiglie di Campofelice di Roccella e Collesano).

Le indagini, svolte dai militari della Compagnia di Cefalù, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza, accolti nel provvedimento cautelare, in ordine all’operatività dei sodalizi criminali che, mediante la forza d’intimidazione derivante dal vincolo associativo, si imponevano nel panorama sociale ed economico locale. Sono state infatti documentate delle richieste estorsive a imprenditori dei settori edile, immobiliare, agricolo e delle onoranze funebri, finalizzate a ottenere un ingiusto profitto destinato anche al supporto economico dei vertici del mandamento, uno dei quali già sottoposto a regime cautelare in carcere poiché riconosciuto colpevole di associazione di stampo mafioso.

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