Grave incidente alla Fincantieri di Palermo, operaio rischia di perdere una gamba
Vittima un ragazzo di 29 anni dipendente della ditta Italgroup al lavoro sulla nave Al Fulk

Grave infortunio sul lavoro coinvolge di nuovo un lavoratore dell’indotto Fincantieri. La Fiom proclama per oggi dai sindacati due ore di sciopero.
Stava spostando insieme a un collega un pesante macchinario, un tornio che pesa oltre 700 chili, che gli sarebbe caduto schiacciandogli una gamba. A finire in ospedale – con il rischio di perdere l’arto – un operaio dell’indotto, un ragazzo di 29 anni dipendente della ditta Italgroup al lavoro sulla nave Al Fulk ormeggiata al molo Levante. L’incidente si è verificato nella mattinata.
Le Rsu di Fiom, Fim, Uil, Failms e Ugl hanno indetto per oggi due ore di sciopero, alla fine di ogni turno di lavoro, per tutte le lavoratrici e i lavoratori di Fincantieri e dell’indotto, in solidarietà al lavoratore vittima di infortunio e per denunciare la gravità della situazione. “Ci troviamo, nostro malgrado, davanti a un nuovo infortunio dopo la morte sul lavoro dell’operaio dell’indotto Fincantieri Angelo Salamone nel dicembre scorso – dichiarano il segretario generale Fiom Cgil Palermo Francesco Foti e le Rsu Fiom Serafino Biondo e Giancarlo Macchiarella – Un incidente di quelli che non dovrebbero mai accadere, per il quale per cinque giorni si è deciso il blocco totale dello stabilimento”.
“Nuovamente è coinvolto un lavoratore dell’indotto – aggiungono Foti, Biondo e Macchiarella – Questo elemento, a nostro parere, al di là delle dinamiche dell’incidente, su cui proveremo a indagare, mostra plasticamente la grave situazione che attraversa il mondo degli appalti di Fincantieri”.
Sulla nave dove si è verificato l’incidente, denunciano i sindacati, gli Rls presenti, nel consueto giro di accertamenti congiunto, hanno rilevato “innumerevoli condizioni di rischio”. “Questa situazione di rischio, che non è più tollerabile – prosegue la Fiom Cgil Palermo – richiede un intervento urgente e strutturato sulla filiera degli appalti nello stabilimento e più in generale su tutte le lavorazioni, senza escludere alcun elemento e coinvolgendo a monte, e non a valle, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori”.