La vicenda della giovane A. S, vittima di violenza sessuale da parte di un branco di aguzzini, continua a tenere banco nelle cronache giudiziarie. Nuove inchieste sono state aperte, stavolta dalle procure minorili di Palermo e Agrigento, per presunta estorsione sessuale.
Uno dei due minorenni coinvolti nel caso, all’epoca dei fatti appena 15enne come la vittima, sarebbe stato protagonista di altri video in cui era immortalato insieme ad altre ragazzine durante rapporti intimi. Gli inquirenti sospettano che potrebbe esserci stata estorsione ai danni delle protagoniste dei filmati, con richieste di denaro in cambio della mancata divulgazione.
La procura di Agrigento, coordinata dal reggente Salvatore Vella, ha trasmesso gli atti ai colleghi del tribunale minorile trattenendo per sé un altro fascicolo, mentre la procura di Palermo, guidata dai pm Luisa Bettiol e Giulia Amodeo, ha concluso di recente un’inchiesta per violenza sessuale di gruppo ai danni di minore e produzione di materiale pedopornografico. In questo caso, sono indagati due ventisettenni che, insieme a due minorenni, avrebbero violentato la quindicenne filmandola in almeno quattro circostanze.
«Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte. Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando». scriveva la ragazza su Facebook. «Ho provato a conviverci e in alcuni momenti ci riuscivo così bene che me ne fregavo, ma dimenticarlo mai.. E allora ho pensato: perché devo sopportare tutti i momenti no, che pur fregandomene, sono abbastanza stressanti, se anche quando tutto va bene e come dico io, il mio pensiero è sempre là? Non sono una persona che molla, una persona debole, io sono prepotente, voglio cadere sempre in piedi e voglio sempre averla vinta, ma questa volta non posso lottare, perché non potrò averla vinta mai, come però non posso continuare a vivere così, anzi a fingere così…».
La squadra mobile, indagando su questo episodio, avvenuto il 18 maggio del 2017, dopo avere scartato alcune piste come, ad esempio, quella delle sette sataniche, è risalita ad alcuni video che immortalavano la diciassettenne, due anni prima, mentre faceva sesso di gruppo con quattro ragazzi, di cui due all’epoca minorenni. I quattro giovanissimi – è l’atto di accusa dei pm della procura di Palermo Luisa Bettiol e Giulia Amodeo – avrebbero abusato delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica «legata al consumo di sostanze alcoliche». Alla ragazza sarebbe stato intimato di restare ferma e non si sarebbero fermati neppure davanti al suo espresso rifiuto avendo la quindicenne, sostiene l’accusa, pronunciato frasi dal contenuto inequivocabile. «Non voglio», «non posso», «mi uccido», «no, ti prego.. mi sento male»



