Una giovane di soli 17 anni è stata trovata morta dopo essersi lanciata dalla Rupe Atenea, ad Agrigento. Secondo la procura di Palermo, l’ipotesi principale è che la ragazza abbia deciso di porre fine alla sua vita a causa del trauma subito due anni prima, quando fu costretta a partecipare a un rapporto sessuale di gruppo e a filmare le scene. La polizia, che ha indagato sull’episodio, ha scoperto alcuni video che mostravano la giovane ragazza in una situazione compromettente con quattro ragazzi, di cui due erano ancora minorenni all’epoca. Secondo l’atto di accusa dei pubblici ministeri della procura di Palermo, i quattro giovani avrebbero abusato della giovane, approfittando delle sue condizioni fisiche e psicologiche dovute all’uso di alcol e droghe.
Nonostante la ragazza avesse espressamente rifiutato di partecipare, come riporta Agrigentonotizie, i quattro giovani l’avrebbero costretta a subire un rapporto sessuale completo e un rapporto orale, filmando il tutto con il loro telefono cellulare. L’accusa è di violenza sessuale di gruppo e si estende alla produzione di materiale pedopornografico, poiché la ragazza aveva solo 15 anni al momento dei fatti.
La ragazza spiegò tutto in uno straziante post su Facebook prima di compiere l’estremo gesto. Da qui partirono le indagini della Polizia. “Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte… Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando” – iniziava così la lunga e struggente lettera. “Ho provato a conviverci e in alcuni momenti ci riuscivo così bene che me ne fregavo, ma dimenticarlo mai.. E allora ho pensato… Perché devo sopportare tutti i momenti no, Che pur fregandomene, sono abbastanza stressanti, se anche quando tutto va bene e come dico io, il mio pensiero è sempre là? Non sono una persona che molla, una persona debole, io sono prepotente, voglio cadere sempre in piedi e voglio sempre averla vinta, ma questa volta non posso lottare, perché non potrò averla vinta mai, come però non posso continuare a vivere così, anzi a fingere così…”.
La procura di Palermo ora ha concluso le indagini preliminari per i due maggiorenni coinvolti nell’inchiesta, entrambi di 27 anni, mentre la procura minorile si sta occupando dei due minorenni coinvolti. Gli avvocati dei due indagati avranno venti giorni per prendere visione di tutti gli atti, produrre memorie, atti difensivi o sollecitare ulteriori atti d’indagine prima che si possa procedere alla richiesta di rinvio a giudizio.