I 70 deputati del Parlamento siciliano si sono aumentati l’indennità. Avrebbero potuto non farlo ma, con lo stratagemma del voto segreto, hanno detto di fatto sì all’aumento delle loro indennità. Il tutto si è consumato nel corso di una seduta lunga 20 ore, terminata solo questa notte. Una maratona che è terminata con il sì alla Legge di Stabilità regionale che prevede aiuti a cittadini e imprese ma anche gli aumenti delle indennità dei signori deputati Ars. Una legge regionale del 2014 prevede l’aumento che deve seguire l’andamento dell’inflazione e l’adeguamento ISTAT. L’aumento scatta anche per tutti i sindaci siciliani.
A dire il vero i parlamentari avrebbero potuto anche non aumentarsi l’indennità. Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, aveva presentato un emendamento alla Finanziaria per evitare che l’aumento potesse avvenire. Il deputato Gianfranco Miccichè ha chiesto il voto segreto e 29 deputati hanno rifiutato il provvedimento, 24 hanno detto di sì. L’aumento ammonta a circa 900 euro al mese.
Anche da Roma i piani alti della maggioranza avevano chiesto di fare una marcia indietro, una richiesta rispedita al mittente. «Non è la prima volta che Roma interferisce, in questo caso chiedendo la cancellazione di questa norma: basta. Siamo considerati lo schifo del Paese, qualsiasi cosa facciamo. Basta. Con l’indennità da parlamentare arrivo a fine mese e chiedo scusa a chi purtroppo non ci arriva. Ma non ho ville, non ho yacht e non rubo, si è montato un polverone su un automatismo. Avrei evitato di chiedere il voto segreto, purtroppo però in quest’aula ci sono colleghi che hanno paura della demagogia». Queste le parole di Miccichè.
Così mentre la Sicilia sprofonda, mentre i cittadini sono sempre più pressati da tasse, prezzi in aumento, difficoltà a trovare un lavoro, servizi più che scadenti, i 70 deputati diventeranno più ricchi. Ora i siciliani si aspettano una legge per tornare indietro dall’Ars.