La centralità del gioco pubblico nell’economia italiana (e non solo): i numeri del settore
Una voce importante dell’economia dei paesi europei è quella relativa al comparto dei giochi. Posti di lavoro, offerta occupazionale, introiti erariali, sono diverse le voci da tenere in considerazione quando si parla di gambling.
Il gaming e soprattutto il gambling sono sempre più un’industria. Un po’ per la loro capacità di offrire nuovi posti di lavoro e di creare nuovi sbocchi occupazionali in un periodo particolarmente stagnante per l’economia. Un po’ per la loro importanza ai fini delle casse erariali, percepita soprattutto durante i mesi di lockdown.
L’economia italiana, ma non solo, è legata in maniera forte al gambling e in particolare al gioco online. Lo dicono i numeri riportati da Italcasino, che parlano di un fenomeno mondiale che ha raggiunto un fatturato di 93 miliardi di dollari alla fine del 2021, con una crescita del 65% rispetto al periodo pre-Covid 19 e una stima, per i prossimi tre anni, capace di arrivare a 113 miliardi di dollari.
È questo il valore reale della filiera, che spesso però viene derubricata e messa da parte. Cosa che non succede nel Regno Unito, dove l’ultimo a prendere posizione in sua difesa è stato John Spellar, membro del parlamento inglese tra le file del Partito Laburista. “Il libro bianco sul gioco d’azzardo è un’opportunità per salvaguardare una storia di successo della Gran Bretagna da 7,1 miliardi di sterline – ha spiegato – sostenere le imprese britanniche e proteggere i posti di lavoro britannici è vitale per il successo della nostra economia”. Imprese che nel Regno Unito offrono lavoro a oltre 110 mila persone, contribuendo per 7 miliardi all’economia e generando 4,2 miliardi di sterline per il Tesoro.
Numeri sicuramente meno alti ci sono in Italia, ma il trend è assolutamente lo stesso. La centralità del gambling nell’economia tricolore è centrale e lo dimostra l’impegno del Governo Meloni a mettere mano in fretta a un riordino normativo atteso da tempo. Lo ha confermato anche il viceministro all’Economia Maurizio Leo, durante il sesto Forum dei Commercialisti ed Esperti Contabili: “Non tralasceremo di analizzare l’Iva, tributi indiretti, ma anche i tributi doganali, le accise, il settore dei giochi. Stiamo lavorando alacremente su questa delega, l’obiettivo è fare veramente una delega fiscale così puntuale e articolata che rappresenterà una svolta per il nostro sistema Paese”. Perché la centralità del gambling nell’economia deve essere accompagnata da nuova centralità anche dal punto di vista normativo e legislativo. Quello che mira a fare la riforma del settore, una mossa aspettata ormai da troppo tempo.