La nuova moda è vestirsi come Matteo Messina Denaro, tanti avvistamenti
"In giro con l’outfit del boss sanguinario Matteo Messina Denaro, la nuova moda che spopola dopo la cattura del latitante"

La moda del momento sembra essere quella di vestirsi come Matteo Messina Denaro. Non un vestito di Carnevale ma una vera e propria moda che starebbe iniziando a spopolare soprattutto in Campania. Sono tante le segnalazioni di persone che hanno acquistato i vestiti indossati dal super latitante arrestato dai carabinieri del Ros nei giorni scorsi e ora al 41bis.
“In giro con l’outfit del boss sanguinario Matteo Messina Denaro, la nuova moda che spopola dopo la cattura del latitante”. Questa la denuncia di Francesco Borrelli, consigliere regionale della Campania su Twitter: “Fenomeno aberrante, cioè che dovrebbe essere motivo di vergogna diventa simbolo di tendenza. Tante segnalazioni dal Napoletano”.
Cappotto di montone, cappellino di lana e pantaloni marroni. Dettagli curati nei minimi particolari proprio per essere tali e quali a “Diabolik”, in nome di un‘emulazione che non ha senso di esistere. Tanti negozi d’abbigliamento avrebbero già immesso in commercio veri e propri completi per assomigliare a Messina Denaro.
Il fenomeno dell’uso dell’outfit del boss mafioso Matteo Messina Denaro come simbolo di moda sta causando preoccupazione tra le autorità. Dopo l’arresto del latitante, molti hanno iniziato a indossare il suo stile di vestiario, tra cui il montone, la maglia, la camicia, il cappello e gli occhiali. Ci sono state molte segnalazioni di questa moda nel Napoletano. Il super latitante è stato descritto come un uomo alla moda, un vero dandy, un signore elegante, col parlare forbito, spesso col foulard al collo come appare in una vecchia foto in possesso degli investigatori.
“Come si può solo pensare d’imitare o idolatrare un boss sanguinario che ha causato la morte di centinaia di persone. Una mancanza di rispetto verso tutte le vittime della mafia e le loro famiglie. Quello che dovrebbe essere un motivo di vergogna, diventa invece tendenza, è assurdo. Un caso che, però, fa capire come mai il boss è rimasto nascosto nella sua Sicilia per decenni senza mai essere individuato, coperto da una fetta di popolazione che sostiene a spada tratta la mafia e la criminalità organizzata in generale. L’ennesima vergogna a cui siamo costretti ad assistere, serve una vera e propria rivoluzione culturale”. Questo dice Borrelli.