Mamma porta figlia alle iniziative per Falcone e Borsellino, il mafioso la chiama “sbirra”

di Redazione Web
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Mamma porta figlia alle iniziative per Falcone e Borsellino, il mafioso la chiama "sbirra"

Bambini a scuola di mafia. È sconcertante il quadro emerso nel corso delle indagini che hanno portato all’operazione antimafia di questa mattina a Palermo. Sono 31 gli arresti a Brancaccio e a Ciaculli.

Emerge un particolare inquietante nel corso delle intercettazioni dei Carabinieri nel maggio del 2019. Durante i preparativi per il ricordo della strage di Capaci e via D’Amelio, veniva prospettata l’intenzione di un parente di un indagato di far partecipare la figlia alle relative iniziative scolastiche.

In proposito il presunto uomo d’onore, dopo aver apostrofato la parente del coindagato come sbirra, ha sottolineato come lui non avesse mai prestato il consenso alla partecipazione, definita “vergogne”, a queste iniziative, ribadendo che non potevano “immischiare le carte con Falcone e Borsellino”.

Afferma il Giudice, “non ci si può infine esimere dal rimarcare che costituisce plastica dimostrazione di come la scelta di vita degli indagati sia fondata, già in termini culturali e “ideali”, proprio su un principio di contrapposizione ai fondamenti della libertà democratica e al rispetto delle regole, il reiterato utilizzo delle parole “sbirro” o carabiniere” quali vere e proprie offese che si ritrova in più conversazioni intercettate”.

Continua il Giudice che “si colloca nel medesimo solco, ed è per la verità ancora più sconcertante, il fatto che la “formazione” mafiosa non abbia risparmiato nemmeno una bambina in tenera età che, dopo lunga preparazione, si accingeva a partecipare a una iniziativa scolastica in memoria dei rimpianti Giudici Borsellino e Falcone”.